Invano vi alzate di buon mattino e andate tardi a riposare e mangiate pane tribolato; egli dà altrettanto a quelli che ama, mentre essi dormono
Salmo 127, 2
Il mio Dio provvederà splendidamente ad ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza, in Cristo Gesù
Filippesi 4, 19
I primi versetti di questo Salmo ci parlano dell’attività umana, in tre suoi aspetti: la costruzione di una casa, il formarsi di una famiglia; la vigilanza sulla città, non solo delle sentinelle, ma di chiunque ha responsabilità politiche, amministrative, civili; il lavoro come attività di ogni essere umano.
Non c’è alcun giudizio negativo su questi aspetti della vita: famiglia, rapporti sociali, lavoro sono cose normali che fan parte dell’esistenza. Ma c’è modo e modo di vivere ogni situazione.
Come dirà Gesù molti secoli dopo: «Non siate con ansietà solleciti per la vostra vita» (Matteo 6, 25). Solleciti, ma senza paure per il domani, senza l’idea che ogni cosa dipenda da noi. «Il Padre celeste sa le cose di cui avete bisogno», aggiunge Gesù.
Spesso dimentichiamo che siamo figli e figlie di Dio e che tutto il nostro darci da fare diventa enorme fatica e ansia, perché solo Lui può dare senso al nostro operare, benedicendo l’opera delle nostre mani e rendendo fruttifera il nostro lavoro. Abbiamo emarginato Dio dai nostri orizzonti, contiamo solo sulle nostre forze, sulla preparazione, sul denaro, sulle conoscenze e le giuste relazioni. La Parola del Signore ci insegna che tutto il nostro agitarci è vano ed inutile, se non ci affidiamo a Dio, l’unico che sa ogni cosa, che può guidare la nostra vita dirigendola al meglio.
Questo non significa che dobbiamo vivere con incoscienza, senza assumerci le nostre responsabilità, ma che possiamo avere fiducia che il Padre ci è accanto in ogni momento della nostra esistenza. Non saremo esenti da delusioni e sconfitte e potremo anche avere una vita tribolata, una vita – a vista umana – perdente. Nel capitolo 8 della lettera ai Romani, l’apostolo Paolo elenca una serie di traversie che possono colpire la vita di un credente, financo la morte. Ma aggiunge «In tutte queste cose siamo più che vincitori» poiché nulla mai «potrà separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore».