Nel principio Dio creò i cieli e la terra
Genesi 1, 1
Per fede intendiamo che l’universo è stato formato per mezzo della parola di Dio
Ebrei 11, 3
Non c’è alcuna disputa teologico-scientifica in quanto ci accingiamo a dire, così come nessuno qui pretenderà di fare luce sugli avvenimenti accaduti nella notte dei tempi. Possiamo solo affermare, senza rischio di presunzione, che, nonostante il principio del «nulla si crea dal nulla», dal nulla – un giorno –, qualcosa è nato. E lo affermiamo per fede!
Per fede noi comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla Parola di Dio. Per cui, attraverso la fede ci è permesso darci una spiegazione rispetto all’immensità dell’opera di Dio, che si esprime nella creazione; è grazie alla fede che io posso capire come sia possibile che dal nulla tutto sia esistito e tutto esista. Per fede so che domattina il sole sorgerà, perché mi fido del fatto che ciò avverrà, nonostante non abbia in mano uno straccio di prova, solo sulla base di quanto fino ad oggi sono riuscito a vedere. Questo confidare in ciò che non vedo, ma che conosco, non è, però, la causa della creazione. Io credo, infatti, che la Parola di Dio abbia formato dal nulla i mondi, ma ciò non toglie che, anche se non lo credessi, sia stato così. Ci è dato di credere che così sia, ma nulla toglierebbe potestà, nemmeno il mio non credere, all’autore del cielo e della terra, così come nulla potrebbe cambiare ciò che, in principio, accadde.
Il verso di oggi, quindi, non ha, come obiettivo, la dimostrazione della creazione divina; esso, piuttosto, parla della fede, incoraggiandoci a credere che tutto ciò che «è», proviene da Colui che chiama le cose che non sono, come se fossero (Rom. 4, 17), da Colui che ha il potere di parlare alla materia informe e vuota e di ricavarvi cieli e terra (Gen 1, 2). È lo stesso Dio che dopo aver visto la terra informe ed averne creato i cieli e la terra, vide anche la massa informe dei nostri corpi, dei nostri giorni senza senso, dei nostri gesti inutili alla salvezza, e ne ebbe pietà.