I cieli raccontano la gloria di Dio
Salmo 19, 1
A un tratto, come egli usciva dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».
Marco 1, 10-11
Dopo essere stato battezzato da Giovanni, uscendo dalle acque del Giordano, Gesù vide fendersi il cielo. Per l’apertura del cielo possiamo riferirci alla letteratura apocalittica. Gli apocalittici ritenevano che a causa della pervicace malvagità umana Dio non si era più rivelato dal tempo di Esdra, ritenuto l’ultimo profeta. Il cielo era chiuso, ma si sarebbe riaperto come preludio dell’era messianica. Il fendersi del cielo proclama che Dio ha rotto il silenzio, ed è presente, in Gesù, nel mondo.
Lo Spirito si palesa «come una colomba», animale spesso collegato al «divino» nell’antichità. Si tratta di una metafora per descrivere un evento in sé indescrivibile. Le parole rivolte dal cielo a Gesù sono attinte dal Salmo 2, 7 «Tu sei mio figlio, oggi io t’ho generato», che è la formula di rito pronunciata quando il re era investito della dignità regale. Al momento del battesimo, Dio proclama Gesù quale re messianico. La rivelazione divina prosegue con le parole: «Ecco il mio servo… il mio eletto di cui mi compiaccio», una citazione tratta da uno dei canti del servo (Isaia 42, 1) in cui il profeta descrive il servo che soffre e muore per salvare il popolo. L’identità di quel misterioso servo anticamente profetizzato ora è svelata: Dio rivela che il Messia viene nell’abbassamento, nell’umiltà, per riabilitare l’umanità invischiata nel male, inabissata nel peccato.
Gesù si mostrò solidale con i minimi della terra. Accettò e svolse il ruolo di servo fino all’estremo sacrificio di se stesso. Nell’accogliere l’evangelo, anche noi facciamo una scelta di campo, una scelta che orienta la nostra esistenza. Anche per noi si apre la strada di un discepolato scomodo, controcorrente. Eppure è la strada che il Signore c’indica! Potrà essere difficile perseverare in questo cammino in stridente contrasto con l’orientamento comune; ma se non ci stancheremo, se non ci arrenderemo, e proseguiremo nel cammino che il Signore ci indica, saremo confortati dalla certezza di essere in armonia con il volere di Dio!