I giusti si rallegreranno, trionferanno in presenza di Dio, ed esulteranno di gioia
Salmo 68, 3
Il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo
Romani 14, 17
L’epoca dell’apostolo Paolo era un’epoca di giustizia, di pace e di gioia: il diritto romano e la pax romana portavano benessere a tutto l’impero. Questa naturalmente è la storia dei vincenti, perché il diritto era in funzione di un potere straniero, la pace era mantenuta con l’occupazione militare e il benessere era circoscritto a chi poteva arraffare. È questo che rende un cittadino romano un uomo libero e gli altri dei sudditi: potere, sopraffazione, opportunismo.
Poi c’è un’altra narrazione: esiste un altro impero con una giustizia che Dio amministra con grazia, una pace che viene donata da Cristo e una gioia che è l’effetto dell’opera dello Spirito Santo. Anche i cittadini di questo impero sono uomini e donne liberi, ma redenti per la grazia di Dio, il sacrificio di Cristo e la comunione dello Spirito Santo.
Questo impero, nato nella periferia, è già presente della capitale, rappresentato da una comunità multiculturale molto vivace e con un grande futuro. L’apostolo Paolo, che vuole andare a conoscere quella comunità, affronta con loro il delicato tema di come si rimane un impero alternativo a quello ufficiale, senza essere assimilati e mandare tutto alla rovina. Paolo chiede che ciò che è giusto venga affermato con grazia come ha fatto Dio nei nostri confronti, che la pace venga mantenuta sapendo rinunciare a qualcosa come ha fatto Cristo sulla croce e che la gioia sia il frutto di buone relazioni prima che dell’aver ragione, secondo l’opera dello Spirito nella chiesa.
Se facciamo questo, la comunità diventa il mondo come dovrebbe essere.