Dissodatevi un campo nuovo, e non seminate tra le spine!
Geremia 4, 3b
Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà
Romani 12, 2
Il capitolo 4 del libro di Geremia è la narrazione di una tragedia. La tragedia dell’invasione straniera e della deportazione che sta per compiersi e non c’è alcuna forza umana che possa impedirla. Ma c’è di più, quel «di più» che rende l’oracolo particolarmente duro: l’Eterno questa volta non verrà in soccorso al suo popolo. In termini cabalistici si direbbe che persino la Shekhinah, la Presenza divina andrà in esilio.
Eppure l’inizio del capitolo può essere letto in una luce che infonde speranza e non rassegnazione: dissodatevi un campo nuovo, circoncidete i vostri cuori (v. 4). La speranza infatti nasce dal richiamo alla conversione (teshuvah). In questo senso la circoncisione dei cuori significa un rapporto intimo e profondo con la Torah. La circoncisione soltanto esteriore, vale a dire una pura e semplice osservanza dei riti, dei precetti e dei divieti non basta.
Dissodare un campo nuovo significa cercare ciò che finora non s’è mai sperimentato. In questo senso l’esilio in Babilonia è stato una vera benedizione per i giudei. Proprio lì in terra straniera è nato il giudaismo rabbinico. I cultori delle Scritture hanno saputo trasmettere al popolo l’amore per la Parola dell’Eterno, hanno saputo ristabilire la corretta relazione tra parola e rito.
Ho l’impressione che il cristianesimo oggi si trovi in un simile momento di svolta. Prima di tutto una svolta ecumenica; si percepisce chiaramente la chiara volontà di riconciliazione e di comunione visibile tra cattolici e protestanti. Il secondo elemento di svolta: le migrazioni. In tutte le chiese cristiane del Vecchio continente in cui sono presenti sorelle e fratelli provenienti da altre culture soffia un vento di rinnovamento: liturgico, teologico, etico. Vivere consapevolmente questa svolta per il bene dell’umanità tutta è un impegno per nulla facile ma assolutamente necessario.