Il prossimo Salone internazionale del libro di Torino, che si aprirà dopodomani, presenta alcune novità e importanti appuntamenti, come abbiamo anticipato ieri, per quanto riguarda la presenza protestante. Una presenza che, nel cinquecentenario della Riforma, non poteva non essere intensa, vista l’importanza che i libri, la cultura, l’istruzione hanno avuto nella diffusione del suo pensiero.
Ed ecco quindi che case editrici, radio, biblioteche, archivi ed enti culturali protestanti si presentano al grande pubblico nella trentesima edizione del Salone, in questa fortunata coincidenza di anniversari.
Sara Rivoira, responsabile dell’Ufficio beni culturali della Tavola valdese di Torre Pellice, ci racconta due momenti particolari della partecipazione al Salone.
Il primo riguarda la presenza delle biblioteche protestanti italiane alla «Biblioteca del Salone». L’Ufficio beni culturali vi partecipa con la Rete delle biblioteche metodiste e valdesi italiane, che sono una delle sue competenze, e la persona coinvolta è Cinzia Iafrate, della biblioteca della Facoltà valdese di Teologia di Roma.
In che cosa consiste e qual è la vostra partecipazione alla «Biblioteca del Salone»?
«Da quest’anno, ed è una novità di questo Salone, nella Piazza dei lettori ci sarà uno spazio condiviso tra le librerie indipendenti e le biblioteche del territorio torinese, quindi non ci sarà soltanto lo stand dell’Associazione italiana bibliotecari ma di tutte le biblioteche di Torino e città metropolitana, un punto di conoscenza e accesso al mondo delle biblioteche. Queste proporranno percorsi tematici legati al mondo delle biblioteche e della lettura, a temi di cultura generale, a personaggi (come scrittori, pensatori, ecc.).
Noi saremo presenti con un percorso su Lutero e i cinquecento anni della Riforma, secondo la proposta che ci è stata fatta, realizzato con la collaborazione dei professori della Facoltà valdese di Teologia (che ci hanno aiutati nella costruzione del percorso anche dal punto di vista teologico), che speriamo possa fare conoscere al pubblico generalista la Riforma. Questa iniziativa vuole essere anche un modo per fare capire che tipo di servizio offriamo come biblioteche protestanti, con la possibilità di approfondire la conoscenza sui temi di storia e teologia protestante in Italia».
Al Salone è previsto anche un appuntamento che riguarda da vicino l’Ufficio beni culturali della Tavola valdese, il 19 maggio alle 10,30 alla Sala Argento, che sarà l’occasione di presentare il portale del patrimonio culturale valdese.
La conferenza, dal titolo «1517-2017: la Riforma protestante dalla stampa al web semantico. Un sistema informativo per la valorizzazione del patrimonio culturale», spiega ancora Rivoira, «sarà moderata da Maria Prano, che si occupa di patrimonio librario presso la Regione Piemonte. L’intervento del prof. Maurizio Vivarelli, dell’Università di Torino, sarà una riflessione generale sulle modalità di comunicazione valorizzazione del patrimonio librario attraverso la rete secondo diversi modelli di conoscenza. E poi da parte di Marco Fratini, bibliotecario della biblioteca della Fondazione Centro culturale valdese e mia, ci sarà il racconto di questo progetto specifico».
Di che cosa parlerete? Che cos’è questo «sistema informativo per la valorizzazione del patrimonio culturale» protestante?
«Racconteremo il percorso fatto in questi anni per la realizzazione del sistema informativo per la descrizione e valorizzazione del patrimonio culturale delle chiese metodiste e valdesi che ha portato alla creazione di un portale che permette di accedere ai dati di catalogo.
Per raccontare questo lavoro abbiamo scelto un progetto specifico, la catalogazione e valorizzazione di un fondo particolare della Biblioteca valdese di Torre Pellice, le edizioni del XVI secolo, che saranno anche oggetto della mostra che sarà inaugurata il giorno seguente a Torre Pellice.
Cercheremo quindi di raccontare come il mondo della stampa può essere oggi valorizzato e reso accessibile attraverso Internet che, al pari della stampa cinquecento anni fa, propone modalità di conoscenza nuove e tutte da scoprire e valutare».