Novita Amadei, che ho conosciuto diversi anni fa a Roma quando era una giovane ricercatrice e insieme lavoravamo nel campo della formazione interculturale, ha una grande capacità di scrivere storie corali e intrecciare vicende biografiche singolari anche in virtù di una riflessione sulle dimensioni familiari e intergenerazionali. In quelle sessioni di formazione, che ricordiamo entrambe con riconoscenza, esploravamo le reti di relazioni dei migranti anche attraverso la memoria e il tessuto dei racconti: una «trama che sostiene» emergeva lentamente e restituiva al gruppo un senso di sollievo per essere diventati – tutti e tutte insieme – un poco più capaci di affrontare le difficoltà dell’esistenza, in particolare gli strappi di quelle vite che attraversano il trauma migratorio e non solo.
Dopo Dentro c’è una strada per Parigi, pubblicato da Neri Pozza, il primo romanzo che ha toccato i cuori per la sensibilità della scrittura e la capacità di entrare nelle biografie delle persone, il nuovo libro* esplora le pieghe di altre esistenze che si rincorrono in diversi paesi, in un crocevia di scelte che cambieranno loro la vita: Caterina e il professore, Gina e Liliana, Amir e Daniele e un intreccio di altri personaggi che vivono in Francia ma hanno origini diverse.
Proprio questa continua riflessione sui confini e sulla possibilità di attraversarli in modo creativo – anche in mondi affettivi che riservano calore e vicinanza nei momenti della sofferenza e del dolore e della solitudine – rende questo libro una lettura preziosa. Finché notte non sia più è un libro pieno di lentezza e di tenerezza, attraverso i confini di lingue e culture diverse e colpisce per le riflessioni acute sull’importanza della relazione e dell’amore del prossimo. I legami che si generano nella relazione di vicinato, le fratture che vengono ricomposte nelle famiglie grazie alla narrazione e alla elaborazione della memoria, rendono il racconto una meravigliosa polifonia di voci, che rimangono nel tempo e accompagnano i lettori anche quando il libro è finito. E la multivocalità, arricchita dai ritmi diversi della narrazione, da canzoni e poesia, genera ancora vita, anche nella disperazione, e consente di percorrere sentieri sconosciuti per sorprendersi ancora. Perché il buio è solo un colore. Grazie all’autrice per averci regalato con generosità un’occasione per riflettere su noi e sugli altri con una freschezza di sguardo che getta luce sul mistero dei legami profondi e duraturi.
* N. Amadei, Finché notte non sia più. Vicenza, Neri Pozza, 2016, pp. 240, euro 16,50.