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Biennale Democrazia, non solo parole

Presentata a Torino la quinta edizione della rassegna (29 marzo 2 aprile 2017) tra uscite d’emergenza, responsabilità e i 500 anni della Riforma protestante

«Tutte le società che dalla stasi sono passate al rinnovamento hanno inventato, riscoperto o rinverdito qualche parola in cui poter riassumere avversioni e aspirazioni, cioè movimento e futuro. Ogni epoca ha avuto il suo lessico, la lingua della sua età. Senza le parole non possediamo le cose», così il presidente di Biennale Democrazia, Gustavo Zagrebelsky, ha anticipato in conferenza stampa la lectio «La parola che non c’è» che terrà al Teatro Carignano di Torino il prossimo 30 marzo alle 10, in occasione della quinta edizione della kermesse «democratica» – unica a livello nazionale –, prevista a Torino da mercoledì 29 marzo a domenica 2 aprile e dal titolo quest’anno «Uscite d’emergenza».

Zagrebelsky ha evidenziato quanto il termine «emergenza» sia una parola dominante oggi nei nostri discorsi: «una categoria del pensiero che modella le nostre azioni. Tutto ciò che, nel bene e nel male, scuote la nostra vita e gli assetti consolidati delle nostre società merita il nome “emergenza”. Le certezze del passato vacillano e cedono alle incertezze del futuro. Ma è pure vero che variano i motivi e la misura della insicurezza che percepiamo sulle nostre esistenze, attuali e future. Pensiamo immediatamente alle crisi economiche, alle migrazioni dei popoli in fuga da guerre e povertà, alla violenza terroristica. Sappiamo – ha proseguito Zagrebelsky – che si tratta di fenomeni sociali, che nascono e si propagano per responsabilità dell’uomo e usiamo lo stesso termine con cui nominiamo le calamità naturali, come se si trattasse di cieche fatalità».

Di fronte alla crisi sociale, economica, di progetto che ha «ridotto ai minimi termini la legittimazione politica dell’Unione europea», sostengono gli organizzatori di Biennale Democrazia, verranno dunque proposti focus specifici e alcune «domande all’Europa».

Oggetto d’attenzione privilegiata saranno le politiche migratorie; la direzione impressa alla politica economica; la tenuta dell’Unione dopo la Brexit; il deficit democratico; i nazionalismi rinascenti, perché, sostengono i promotori «per rilanciare il progetto di un’Europa unita sono necessarie risposte efficaci e drastici correttivi di rotta».

Temi, quelli affrontati dalla Biennale, cari alle chiese protestanti italiane e europee e ineludibilmente legati al concetto di «responsabilità». Infatti, in occasione delle celebrazioni per il Cinquecentenario della Riforma protestante, Biennale Democrazia ha previsto una finestra incentrata su: «Responsabilità. 500 anni di Riforma».

L’incontro è previsto il primo aprile alle 15,30 presso l’Accademia delle scienze – Sala dei Mappamondi e sarà un percorso sull’etica teologica guidato dal teologo valdese Fulvio Ferrario, professore ordinario di Teologia sistematica e decano della Facoltà valdese di Teologia di Roma.

Un’idea promossa dal Coordinamento torinese delle chiese evangeliche per percorrere con il pubblico torinese un’attenta riflessione sul tema della «responsabilità» attraverso le Letture commentate da Martin Lutero, Max Weber e Dietrich Bonhoeffer. «Nei primi anni Quaranta del secolo scorso, il pastore Dietrich Bonhoeffer, direttamente impegnato nella congiura anti-hitleriana, recepisce, in termini critici, le obiezioni di Max Weber all’etica predicata da Gesù. Bonhoeffer riprende l’idea weberiana di responsabilità e illustra le ragioni in base alle quali tale “realismo” può e deve essere fatto proprio da un’etica teologica», si può leggere nella presentazione dell’evento.

Dal dramma umanitario dei profughi al fanatismo religioso e al terrorismo – ha ricordato in conferenza stampa la sindaca di Torino, Chiara Appendino –, dal saccheggio ambientale alla crisi dei tradizionali punti di riferimento politici ed economici: «tutti hanno come contraltare una riflessione sulle possibili soluzioni: fonti energetiche rinnovabili, riorganizzazione della finanza e del mercato del lavoro, difesa del multiculturalismo e del dialogo interreligioso. In fondo, la democrazia si sostanzia proprio a partire dalle scelte che, tutti insieme, siamo chiamati a compiere in risposta a questioni tanto delicate quanto essenziali».

Il programma completo di Biennale Democrazia:

http://biennaledemocrazia.it/programma-bd-2017/

Interesse geografico: