Ferma fiducia
01 marzo 2017
Un giorno una parola – commento a Ebrei 11, 1-2
Il Signore disse a Mosè: «Tu non puoi vedere il mio volto, perché l’uomo non può vedermi e vivere»
Esodo 33, 20
Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono. Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi
Ebrei 11, 1-2
La fede è certezza di cose che si sperano. Generazioni di protestanti hanno recitato a memoria questo versetto. Io stesso mi sono sempre sentito a casa ogni volta che lo leggevo. Tanti fratelli e tante sorelle anziani che ho incontrato nel mio ministero pastorale mi ripetevano questo passo accompagnandolo con un luccicchìo degli occhi: la fede è certezza di cose che si sperano. La fede è certezza! Fu Melantone che consigliò Lutero di tradurre questo testo degli Ebrei con due parole che ebbero un enorme successo: feste Zuversicht. Ferma fiducia. La fede è ferma fiducia, certezza, di cose che si sperano. Faceva capolino, attraverso questa finestrella di Ebrei 11, la fede personale. Non più sacre istituzioni che addomesticano i sudditi per mezzo delle balie sacramentali, dalla culla alla tomba, all’ubbidienza muta, ma l’individuo, la persona, che è ben rappresentata dalla descrizione che lo storico Cantimori fa di Lutero davanti all’imperatore a Worms: «All’improvviso Lutero si trova davanti al trono dell’imperatore, solo, senza neppur sapere come muoversi condegnamente». Quell’uomo solo diventa simbolo dell’individuo moderno, che sa stare in piedi davanti al potere perché Dio gli ha donato, attraverso la fede, una infinita libertà.
Ora, però, quella traduzione fu un po’ forzata. Con questo la storia non cambia, né cambiano le idee. Tutto al più si fa un passo avanti. Sarebbe stato meglio tradurre seguendo il buon consiglio di Crisostomo: la fede dà realtà o sostanza a cose sperate. Qui l’accento non è tanto sulla fede in quanto certezza personale, ma sulla sostanza, sulla realtà di Dio, invisibile, ma più reale della realtà che vediamo. E in questo tempo di grandi insicurezze personali, forse forse, questa diversa traduzione può darci un aiutino in più.