Articolo a cura della Commissione Glam della Fcei
Nel 2005 la trasmissione Caterpillar di Radio 2 della Rai lanciava una iniziativa simbolica a sostegno del risparmio energetico e la chiamava «M’illumino di meno» con riferimento alla poesia Mattina di Giuseppe Ungaretti («M’illumino/ d’immenso») scritta il 26 gennaio 1917, in piena guerra. L’immenso è l’origine della luce che sulla Terra giunge dalla potente stella a cui è legata la vita sul pianeta, il sole. Quel sole che sorgeva sulla follia umana di cui anche il creato pagava un prezzo. La data proposta gravitava intorno al 16 febbraio, giorno dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto nel 2005.
Quest’anno la giornata scelta è il venerdì 24 febbraio e anche la Commissione Glam della Federazione delle chiese evangeliche in Italia propone di aderire considerandola già ora la «Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, come è nella intenzione dei proponenti».
Il cambiamento climatico ormai avviato dà al tema della conversione energetica e dell’abbandono delle energie fossili un’urgenza sempre maggiore. Anche Banca d’Italia, in occasione di un convegno il 6 febbraio per la presentazione del “Rapporto del dialogo italiano sulla finanza sostenibile”, ha riconosciuto il rischio della «bolla del carbonio», citando la ricerca di Christophe McGlade e Paul Ekins pubblicata nel gennaio di due anni fa sulla rivista scientifica Nature – secondo la quale, al fine di contenere il riscaldamento globale, dovrebbero rimanere sottoterra l’80% delle riserve di carbone conosciute ed estraibili, metà del gas e un terzo del petrolio che saremmo in grado di estrarre.
Sul tema del disinvestimento dalle energie fossili si è svolto a gennaio 2016 un incontro tra l’Ecen (Rete cristiana europea per l’ambiente) e alcuni parlamentari europei a cui abbiamo partecipato, e il 27 gennaio di quest’anno la ong Focsiv ha tenuto a Roma un seminario dal titolo «Laudato Si’ & Investimenti Cattolici. Energia pulita per la nostra casa comune» al quale anche la Glam era presente con una rappresentanza.
Per uno stile di vita sostenibile sollecitare tale conversione è basilare, affiancata ad azioni di miglioramento dell’efficienza energetica delle produzioni agricole e industriali, una revisione radicale del sistema di mobilità delle persone e delle merci e al contrasto alla combustione dei rifiuti che trasforma i nostri «scarti» in fabbriche chimiche che usano metano e petrolio per funzionare generando un quarto del valore energetico delle materie introdotte, generano un traffico di automezzi consistente e contaminano aria e suolo con le scorie di lavorazione.
Quanto descritto interpella i nostri gesti quotidiani e le nostre scelte di consumo, così come l’esercizio della nostra cittadinanza.
Una giornata di richiamo alla nostra responsabilità verso il creato vorremmo che fosse un incoraggiamento ad agire e attualizzare la radicalità della Riforma affermando che la natura, il creato, è indisponibile, non è associabile a una valorizzazione monetaria e non è un valore di scambio così come non lo sono gli esseri umani che anelando a essere liberati dalla condizione di merce in cui sono precipitati, «Liberati dalla grazia di Dio».