Dio, tu sei sempre lo stesso e i tuoi anni non avranno mai fine
Salmo 102, 27
«Io sono l’alfa e l’omega», dice il Signore Dio, «colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente»
Apocalisse 1, 8
Tutto è in Dio, ed è così dagli inizi dei tempi e sempre sarà. L’inizio e la fine, la vita e la morte… Ciò che a noi sembra opposto, impossibile da miscelare insieme, in Dio convive senza contraddizione. Ecco cosa ci risulta difficile da comprendere e accettare, un tema astratto, faticoso da sostenere e spiegare. Noi non abbiamo esperienza di questo tipo. Il Dio raccontato nell’Antico Testamento è molto simile a noi esseri umani, prova sentimenti che noi ben conosciamo: è geloso, si arrabbia, interviene nella storia umana. Il Dio che conosciamo nella nostra esperienza quotidiana sembra invece immobile e lontano. Proviamo rabbia e non riusciamo a comprendere come Dio possa sopportare la morte e la vita contemporaneamente. Ci chiediamo perché non interviene quando la sofferenza e l’ingiustizia prevalgono sul bene. Dio che sei onnipotente, come puoi far accadere tanto dolore ogni giorno? Questa è la nostra domanda. Ma il dolore e la gioia convivono insieme nello stesso istante. Forse sono abbracciati e attendono con trepidazione il giorno in cui anche noi miseri esseri umani, sapremo cogliere quell’attimo che vede gli opposti unirsi e diventare un’unica realtà preziosa che è l’essenza di ogni cosa. Quando siamo sfiduciati e afflitti pensiamo alla gioia che sarà capace di abitare ancora nel nostro cuore, pensiamo all’amore che ancora possiamo ricevere e donare. Il nostro dolore sarà meno pesante e un sorriso pieno di speranza potrà apparire tra le nostre lacrime.