Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe e la cui speranza è nel Signore, suo Dio
Salmo 146, 5
So in chi ho creduto, e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno
II Timoteo 1, 12
L’incontro personale con il Salvatore. Ecco la fonte di ogni grazia, il momento in cui si sperimenta la vera libertà in Cristo, il punto da cui si parte per trovare ed entrare nella comunità dei credenti, per essere membra di uno stesso corpo. Conosciamo bene, dai racconti evangelici e dalla nostra esperienza, la gioia dell’incontro salvifico con Cristo, il momento in cui ci siamo sentiti chiamati per nome, in cui ci è giunta la vocazione, e quando abbiamo risposto «eccomi». Spesso viviamo anche il momento dello sconforto, del dubbio, o più semplicemente, il momento in cui non ci sembra più di riconoscere lo stesso Signore e salvatore che avevamo incontrato. Sappiamo che la nostra vita è un continuo alternarsi di fede e necessità di conversione, ma l’apostolo Paolo qui ci ricorda che la vita non deve per forza essere una continua esperienza di montagne russe, ma possiamo portare avanti una convinzione: che Cristo sia con noi ogni giorno, e non solo, ma che sia Lui il garante della nostra salvezza, per mezzo del Suo intervento gratuito nelle nostre vite. Se noi manteniamo questa lieta certezza, potremo affrontare ogni dubbio, ogni incertezza, perché sapremo che il nostro deposito di fede, di speranza e di testimonianza non è sotto il nostro fallace controllo, ma nelle salde mani del nostro Dio e nostro Signore.
Sapere con certezza in chi abbiamo creduto è una conoscenza che a volte non approfondiamo, ma rinsaldando la nostra relazione con Dio nella meditazione e nella preghiera, ogni giorno, possiamo rafforzare la nostra sicurezza che la nostra vita è in mano a Dio, e la sua presa è salda, in eterno.