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Si è aperta la 44a Assemblea dell’Unione battista

«Sogno una Unione frutto della “cristogenesi”, del potere generatore di Cristo di creare organismi cooperanti, uniti, e nello stesso tempo liberi e indipendenti», ha detto il presidente Raffaele Volpe, nel culto di apertura                                

Si è aperta sabato a Chianciano Terme (Siena), con la celebrazione di un culto, la 44a Assemblea Generale dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi).

Il versetto dell’apostolo Paolo, «State fermi in uno stesso spirito, combattendo insieme con un medesimo animo per la fede del vangelo» (Filippesi 1, 27), scelto come motto dell’assemblea, è stato al centro della predicazione del pastore Raffaele Volpe, presidente uscente dell’Ucebi.

L’invito paolinico è: rimanere fermi nella parola di Dio, mettendosi alla sequela di Gesù e cooperando insieme. Ma che cosa significa oggi, in un mondo dove impera la logica della competizione, della lotta per la sopravvivenza del più forte, cooperare insieme? Per rispondere a questa domanda, Volpe si è lasciato ispirare dal mondo della biologia, dove il concetto di cooperazione si chiama «simbiosi»: la simbiogenesi – questo è il termine tecnico – mette in comune organismi dissimili perché formino un’entità più complessa. Anche nelle chiese dove ci sono diverse posizioni, da quelle più conservatrici a quelle innovatrici, la sfida è che a prevalere non sia l’identità più forte nella logica della competizione o dell’esclusione, ma il dialogo e la cooperazione per la fede del vangelo. Volpe, formulando l’originale neologismo cristogenesi, ha affermato: «L’imperativo di Paolo di stare fermi nella parola di Cristo, cooperando assieme per costruire una chiesa di donne e di uomini liberi e interconnessi, si fonda sull’indicativo della cristogenesi, cioè sulla capacità di Cristo di mettere in comunione persone diverse, formando il corpo di Cristo. Paolo non vuole delle macchine umane che la pensino allo stesso modo e che vadano d’accordo su tutto. Ma spera e crede nel potere trasformante di Cristo, che chiama persone diverse, modificando le loro vite che prendono la forma di Cristo». E acquisire lo stesso sentimento che è stato in Gesù Cristo, significa “svuotarsi” prendendo forma di servo (kenosigenesi, è l’altro neologismo utilizzato da Volpe).

A conclusione del suo sermone il pastore Volpe, quasi a voler lasciare un segno alla fine del suo incarico di presidente, ha detto di sognare: «una Unione in cui la capacità di stare fermi e quindi di essere fedeli alla propria storia e alla propria identità, si coniughi con il coraggio di mettersi in movimento, di vivere nella lotta e nel combattimento. Un’Unione conservatrice e rivoluzionaria allo stesso tempo. Vecchia e nuova. Antica e moderna. Ma tutto alla luce della sua sottomissione alla Parola di Dio vivente che è il Cristo, che giudica sia il vecchio sia il nuovo. Una Unione cooperante, non assistenzialista, e nemmeno fondata sulla competizione.  Cooperante nel suo vero senso: capace di simbiosi inaspettate. Cooperazione non è mettere insieme le cose, è mettere insieme le vite. 

Una Unione frutto della “cristogenesi”, del potere generatore di Cristo di creare organismi cooperanti, uniti, interdipendenti e nello stesso tempo liberi, autonomi e indipendenti. Una “cristogenesi” che ci formi sempre più nella morfé di Cristo, colui che si fece servo di tutti fino al dono di sé sulla croce. Ecco cosa sogno: una Unione dove ogni chiesa e ogni membro di chiesa sappia diventare servo e serva l’uno dell’altra, in uno spirito del dono e nel coraggio della sequela».                                                                                                                                                    

L’Assemblea è proseguita con il ricordo dei pastori e dei collaboratori e collaboratrici deceduti e la presentazione di due nuovi candidati al pastorato: Andrea Aprile, che sta svolgendo il suo periodo di prova presso la chiesa valdese di Riesi, e Luca Reina in prova presso la chiesa battista di Matera.

L’assise, costituitasi ufficialmente, ha poi eletto il seggio, composto da: Stefano Meloni, presidente, dalla pastora Paola Zambon, vicepresidente, e da Susanna Chiarenzi, segretaria agli atti.

I lavori, a cui prenderanno parte 185 persone tra delegati e delegate delle chiese, pastori e pastore, ospiti, osservatori e osservatrici e staff, sono entrati quindi nel vivo con la discussione sull’operato svolto dal Comitato esecutivo dell’Ucebi nel biennio trascorso. Anche quest’anno l’Assemblea generale è stata preceduta dalla serata a cura della Federazione giovanile evangelica italiana (Fgei), dove giovani fgeini e fgeine presenti, hanno coinvolto i partecipanti in una riflessione sul tema della chiesa del domani.

foto Pietro Romeo

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