Nessuno di voi, nel suo cuore, trami il male contro il fratello
Zaccaria 7, 10
L’occhio non può dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né il capo può dire ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Al contrario, le membra del corpo che sembrano essere più deboli, sono invece necessarie
I Corinzi 12, 21-22
Davanti a queste parole, siamo tutti pronti a riconoscere che l’apostolo Paolo aveva ragione da vendere – in teoria. Ma in pratica? L’elenco dei luoghi e delle circostanze, in cui si è pensato e agito nella convinzione che di alcune membra si potesse fare benissimo a meno, è chilometrico. Così come è lunghissima la lista delle occasioni in cui, le membra più deboli sono state considerate e trattate come pesi superflui. Se lo neghiamo siamo ingenui o in malafede. Sì, è sempre stato così. Certo, continuerà troppo spesso ad essere così. Ed è vero, i cristiani e le persone di buona volontà possono fare molto, ma rischia sempre di restare una goccia nell’oceano. Che facciamo: proviamo a limitare i danni o ci rassegniamo del tutto?
Forse bisogna capovolgere il problema e non mettere in primo piano quel che potremmo fare noi, ma quanto ha compiuto il Padre mediante il Figlio. «Noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo» (I Cor. 12, 13). Questo battesimo, come opportunamente ricordato dal prof. Paolo Ricca, ha il suo fondamento nell’evento del Venerdì Santo. La croce issata sul Golgota rivela un Amore che non fa distinzioni, davanti al quale tutti e tutte sono uguali. Siamo chiamati a dimorare in questo amore, a gustarne le primizie, a scoprirne le conseguenze. La nostra vocazione primaria, quindi, è la comunione, la condivisione: non è qualcosa che dobbiamo costruire noi, con le nostre forze, perché ci è già data in Cristo.
E allora si comprende la verità del nostro testo: «Le membra del corpo che sembrano essere più deboli, sono invece necessarie» (I Cor. 12, 22). Non è la nostra vecchia e fragile nonna, la persona a cui vogliamo più bene? Non è il figlio più cagionevole di salute quello che è sempre nel nostro cuore? L’amore rovescia i valori e rende pratica quotidiana l’evento eccezionale, normale l’impensato, semplice l’impossibile. L’amore segue una logica che è solo sua e la nostra mente spesso non la comprende, perché è la logica di Dio.