Una via intitolata ad Edward Clarke
07 ottobre 2016
Il Comune di La Spezia intitolerà una strada al missionario battista inglese che visse e lavorò in città per 46 anni
Il Comune di La Spezia intitolerà una strada a Edward Clarke, missionario battista inglese che visse e lavorò nella città per 46 anni, dal 1866 fino al 1912. L’intitolazione della via – che unisce Stradone D’Oria alla piazzetta da poco dedicata al pediatra Mario Bertoli – avverrà il 12 novembre prossimo nell’ambito di un ampio programma che la chiesa battista spezzina, sita in via Milano 40, ha organizzato per celebrare i suoi 150 anni di vita.
Clarke iniziò nel 1866 il suo lavoro missionario a La Spezia, dando vita a The Spezia Mission for Italy and the Levant, e fondando la prima chiesa battista in Italia. L’opera di Clarke si contraddistinse soprattutto per l’impegno profuso nel settore educativo: in ogni città in cui operò, infatti, egli aprì contemporaneamente una chiesa e anche una scuola. Accanto alla propagazione dell’evangelo, il missionario – perfettamente in linea con lo spirito di tutta l’evangelizzazione in Italia – riteneva essenziale l’educazione dei giovani: «solo una nuova generazione, libera dall’ignoranza in cui a suo dire il papismo aveva tenuto prigioniero il popolo, avrebbe potuto accogliere diversamente l’evangelo. Non bisogna dimenticare che in questo campo lo Stato era fortemente deficitario e le scuole private erano in mano al clero cattolico» (in Franco Scaramuccia, Un’avventura di fede. L’opera missionaria di Edward Clarke, Claudiana, 1999, p. 61). Così in pochi anni Clarke aprì diverse scuole, tutte gratuite: la prima sorse a Marola, frazione del comune di La Spezia, nel 1869.
L’intervento di Clarke si distinse anche nel campo dell’assistenza. In particolare nel 1884 scoppiò in città una terribile epidemia di colera. Clarke fece tutto il possibile per portare supporto agli ammalati; anche gli insegnanti della scuola si adoperarono per l’assistenza, installando una cucina per dare ai bisognosi una mensa. La morte dei genitori di alcuni bambini che frequentavano la scuola della missione e l’ottenimento del permesso di prendersene cura, spinsero Clarke ad aprire nel 1887 a Marola un orfanotrofio femminile, il «Victoria Adelaide». Tante bimbe orfane ricevettero «vitto sano e abbondante, letti comodi, vestiti lindi e accurati». Le più grandi, grazie agli aiuti economici della Missione battista, proseguirono gli studi.
«L’intitolazione di una strada cittadina ad Edward Clarke, fondatore della prima chiesa battista in Italia, – afferma Lidia Giorgi, pastora della chiesa battista di La Spezia – è motivo di soddisfazione per la locale comunità battista che è ben conosciuta e inserita nel contesto cittadino; essa collabora con diverse associazioni attive sul territorio e partecipa alla Consulta cittadina delle religioni. Inoltre è anche il segno di riconoscimento dell’importante opera educativa e assistenziale che questo personaggio straordinario ha fatto per la città tutta: ancora oggi ci sono persone anziane che raccontano di aver studiato nelle scuole di Clarke. Infine, per la chiesa tutta, che si appresterà a celebrare i suoi 150 anni di storia, la vita di quest’uomo di fede è un esempio che può ancora ispirare l’azione e la testimonianza evangelica dei battisti spezzini nei prossimi anni».