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Al ristorante contro la crisi

Oggi pomeriggio a Salerno l’inaugurazione ufficiale del progetto di ristorazione sociale finanziato dall’Otto per mille, in presenza del ministro del Lavoro Poletti. Un servizio del territorio, che si attiva e partecipa

A Salerno è nato un nuovo progetto di aiuto ai cittadini in difficoltà, che si sviluppa attraverso la ristorazione sociale. Con un finanziamento dell’Otto per mille valdese, l’associazione L’Abbraccio Onlus ha creato una rete di diversi attori cittadini che permettono di offrire un aiuto concreto a chi ne ha bisogno. «Nel tempo l’associazione ha messo in campo una rete di scambio con associazioni, cittadini e volontari che consentisse di offrire i servizi in maniera alternativa a quella economica – spiega Maurizio Caporaso, responsabile della comunicazione de L’Abbraccio Onlus – da quell’esperienza è nata una condivisione con altre realtà che hanno fatto diventare il progetto una vera e propria espressione del territorio». Oggi pomeriggio alle 18 inaugurerà il ristorante sociale Elpis, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, delle istituzioni locali e di una rappresentante dell’Otto per mille valdese: «siamo orgogliosi di questo momento con il ministro. Non faremo un’inaugurazione classica, di qualcosa che sta per cominciare – continua Caporaso – ma presenteremo un servizio già attivo sul territorio. Una scelta per evitare di inaugurare solo una struttura, ma piuttosto un’esperienza già attiva al servizio delle persone».

In quale contesto si inserisce il ristorante sociale?

«È un servizio previsto per la fascia delle nuove povertà, le persone che si ritrovano ad arrivare con fatica alla quarta settimana del mese per svariati motivi. Un mondo sommerso che difficilmente si avvicina ai servizi tradizionali previsti: sono persone perfettamente integrate nella società locale, che si trovano a dover affrontare un momento difficile. Questo servizio dà immediatamente la possibilità di avere un pasto completo al costo simbolico di un euro, ma in più c’è un accompagnamento per superare questa fase di difficoltà. Quello che vogliamo è che il servizio sia temporaneo e non un servizio assistenziale in senso classico».

Come si accede al ristorante sociale?

«Le persone non accedono attraverso una documentazione Isee o ciò che serve a dimostrare la difficoltà economica, ma attraverso la segnalazione di gruppi di persone, associazioni e altre realtà del territorio che fanno da “garanti” e comunicano la situazione, chiedendoci un aiuto. Anche per questo è un servizio del territorio, che si attiva e partecipa. Da quando il servizio è diventato attivo, stiamo avendo riscontro della richiesta di replicare questa esperienza in altri contesti territoriali. Ci saranno anche i sindaci del comprensorio che hanno fatto queste richieste».

Come funziona il ristorante?

«Per poter offrire questo servizio abbiamo un’organizzazione che ci permette di raccogliere i cibi che hanno difetti di confezionamento o sono in prossimità di scadenza nel settore della ristorazione o nei centri di produzione e distribuzione degli alimenti. Ci teniamo a definire questa esperienza come un vero e proprio ristorante e non un luogo di distribuzione: la persona è accolta in un ambiente familiare in cui trovare un clima di fiducia che consente di ripartire. Avremo fino a cento pasti al giorno, ma abbiamo scelto di operare con gradualità».

E l’Otto per mille?

«Quello con la Chiesa valdese è un contatto fondamentale, sin da quando i fondi dell’Otto per mille ci hanno permesso di ristrutturare gli ambienti che il comune di Salerno ci aveva messo a disposizione. Da questa occasione è nato un rapporto costante con tutta la comunità valdese della città. Ci sono state anche visite di esponenti importanti come il professor Paolo Ricca ed è nato un proficuo rapporto con la comunità che è veramente un sostegno prezioso per questa esperienza».

Immagine: www.abbraccio-onlus.it/

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