Piero e il brucofarfalla
29 giugno 2016
È il primo libro pubblicato dalla casa editrice per bambini «Il brucofarfalla», gestita da persone con disabilità psicomotorie
«C’era una volta un bambino di nome Piero…», così comincia il libro Piero e il brucofarfalla: è la storia del piccolo Piero, la cui vita è chiusa in un bozzolo, proprio come quel piccolo bozzolo che vede attaccato ad un ramo fuori alla finestra della sua camera. Vorrebbe vivere una vita «vera», così un giorno, finalmente, riesce a uscire da quel «bozzolo» di protezione in cui la famiglia lo ha chiuso per eccesso d’amore e protezione, e inizia il suo cammino alla scoperta del mondo.
Tutti i libri per bambini sono speciali ma questo lo è in modo particolare perché è frutto del lavoro di scrittura collettiva di persone con disabilità psicomotorie (un collettivo Noi), che con impegno e determinazione hanno abbattuto il muro del pregiudizio secondo cui le persone con disabilità mentale sono impossibilitate a svolgere un lavoro intellettuale.
Non solo. Il libro – impreziosito dai disegni di Simona Binni – dà il nome alla casa editrice per bambini «Il brucofarfalla», gestita da persone con disabilità psicomotorie. Il progetto è nato da un’idea de La Lampada dei desideri, un’associazione di volontariato che nel quartiere romano della Magliana si occupa di inclusione sociale delle persone con disabilità, e di 11Radio, un network che ha come scopo l’uso della comunicazione come strumento di aggregazione e integrazione.
Queste due realtà hanno costruito una postazione web radiofonica, attraverso la quale, nel 2015 è stato creato un audiolibro per bambini scritto con il metodo della scrittura collettiva, utilizzato da Don Lorenzo Milani nella scuola di Barbiana. Attraverso questo metodo, che si basa sul coinvolgimento di più autori che creano un’unica opera sfruttando la forza espressiva del gruppo, si è potuto verificare che persone con disabilità, come la sindrome di Down o l’autismo, hanno la capacità di far incontrare il mondo reale con il mondo fantastico in una stessa narrazione senza che entrino in conflitto tra loro.
Così, mettendo in moto la creatività collettiva all’interno di un laboratorio, è nato il libro Piero e il brucofarfalla che racconta ai bambini e ai genitori che cosa vuol dire uscire fuori dal bozzolo.
«Le persone con disabilità vengono relegate a vivere chiuse in una sorta di bozzolo da cui, per paura o per impossibilità, non riescono a uscire – dice Paola Fanzini, presidente dell’ass. La Lampada dei desideri –. Con questo lavoro abbiamo aperto un buco su quel bozzolo da cui, chi si è affacciato a guardare fuori adesso vuole uscire e vivere una vita “vera”. Si tratta di una rivoluzione culturale attraverso cui oltre a lottare contro il pregiudizio secondo cui le persone con disabilità non possono svolgere attività intellettuali, vogliamo cambiare il modo di concepire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità che, finora, si è basato su un collocamento spersonalizzante e per nulla mirato a valorizzare le effettive competenze individuali. La casa editrice rappresenta una grande opportunità di lavoro per una trentina di persone disabili che vogliono impegnarsi al meglio, con senso di responsabilità ma anche con creatività e divertimento».
Il «brucofarfalla» è dunque un dono fatto a tutti quei bruchi che provano ad uscire dal proprio bozzolo e ad essere anche farfalle che raccontano bellissime storie a tanti piccoli bruchi e farfalle che si aggirano per il mondo.