«Corridoi umanitari». Altri 81 siriani atterrati a Fiumicino
16 giugno 2016
Mario Giro: «Il Governo italiano organizzerà all’Assemblea delle Nazioni Unite a New York un evento dedicato ai corridoi umanitari a cui parteciperanno tutti i Paesi membri»
Sono giunti stamane da Beirut a Fiumicino altri 81 profughi, in grande maggioranza siriani, grazie al progetto dei «Corridoi umanitari» della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), la Comunità di Sant’Egidio e la Tavola valdese.
Si aggiungono ai 200 già giunti in Italia dal febbraio scorso: «Un altro passo molto significativo che conferma – ha rilevato a riforma.it Paolo Naso, coordinatore del progetto Mediterranean Hope della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) – quanto i corridoi umanitari siano uno strumento sicuro, sostenibile ed efficace a garantire il diritto d’asilo a persone che fuggono da guerre e persecuzioni. È un risultato delle chiese evangeliche, della Comunità di Sant’Egidio ma anche della società e delle istituzioni Italiane che ancora una volta lanciano un messaggio all’Europa: esistono vie alternative per garantire una gestione efficace e rispettosa dei diritti umani della grande crisi che investe anche le regioni del Nord Africa e del Medio Oriente. Questo esperimento ecumenico si offre quindi alle chiese e ai governi dell’Europa perché duplichino e adattino ai loro contesti la buona pratica dei corridoi umanitari».
«Un modello positivo di successo», ha detto per parte sua il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo: «perché salva vite umane, si sta consolidando e poi integra. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Siamo molto soddisfatti del fatto che ci siano segnali di grande interesse da parte di altri Paesi europei. La bellezza di questo modello è l’aspetto ecumenico che valorizza il ruolo delle comunità cristiane per la pace, per la difesa dei diritti e l’amore per la vita».
Il progetto prevede l’arrivo di un migliaio di persone in due anni, non solo dal Libano, ma anche dal Marocco e dall’Etiopia.
In Italia i beneficiari del progetto ecumenico sono ospitati in diverse case e strutture di accoglienza dislocati su tutta la penisola con un’accoglienza diffusa. Tra i partner la Diaconia valdese che anche stavolta mette a disposizione le proprie strutture: 24 saranno ospitati nelle “Valli valdesi” in Provincia di Torino, e 5 nuovi arrivati saranno accolti a Casa Cares, Reggello (FI).
Ad attendere stamane all’aeroporto le 81 persone molte autorità, tra gli altri, Daniela Rotondaro, ambasciatora in Italia della Repubblica di San Marino e il vice ministro degli Affari esteri, Mario Giro che sin dai suoi esordi sostiene il progetto dei Corridoi con attenzione e interesse: «Prosegue l’apertura dei Corridoi umanitari – ha commentato anche il vice ministro Mario Giro – . Un progetto che sta diventando un modello di risposta alla crisi dei rifugiati in Europa. Il governo italiano organizzerà all’Assemblea delle Nazioni Unite a New York un evento dedicato ai corridoi umanitari a cui parteciperanno tutti i Paesi membro: c’è molto interesse per questo modello italiano ragionevole e sicuro che rispetta le regole ma soprattutto rispetta la dignità dei diritti della vita».