Francesco e le donne diacono
30 maggio 2016
Un'iniziativa che potrebbe rivelarsi la più importante del pontificato
Fonte: Réforme (traduz. G. M. Schmitt, Voce Evangelica)
Una decisione che probabilmente si rivelerà essere quella storicamente più importante del pontificato di papa Francesco è stata presa in modo quasi aneddotico. Nel corso di un incontro con superiore di congregazioni di religiose, il papa è stato interrogato sulla possibilità per le donne di essere ordinate diacone. Ha risposto che avrebbe costituito una commissione: «Sarebbe fare il bene della Chiesa di chiarire questo punto. Io parlerò per fare qualcosa di simile». Gli esperti di teologia cattolica reputano assolutamente possibile questa evoluzione in quanto non tocca il dogma, a differenza dell'accesso delle donne al sacerdozio.
Nello schema tradizionale della Chiesa i diaconi sono, accanto ai preti, al servizio del vescovo. I primi operano più nell'ambito della missione e del servizio, gli altri più in quello del culto. Solo che, in Occidente, la diminuzione e l'invecchiamento dei preti fanno sì che sempre di più i diaconi si facciano carico dell'animazione delle parrocchie. Possono fare tutto tranne consacrare le ostie e presiedere il sacramento della riconciliazione. Celebrano cerimonie distribuendo ostie precedentemente consacrate. Se la differenza con le messe è importante per i teologi, resta secondaria per la maggioranza dei partecipanti. In quanto alla confessione, essa è diventata marginale nell'attività pastorale dei preti.
In Svizzera ci sono parrocchie animate prevalentemente da diaconi sposati e tutti li considerano come rappresentanti a pieno titolo della Chiesa cattolica. È probabile che questo modello si diffonda, perché è la risposta alla diminuzione del numero dei preti. Se la commissione creata dal papa non subirà una reazione identitaria, tra qualche tempo vedremo parrocchie cattoliche animate da donne diacono che molti considereranno alla stessa stregua dei preti. Aneddotica la decisione del papa? Non per niente è gesuita.