Onora gli anziani
23 maggio 2016
Un giorno una parola – commento a Levitico 19, 32
Àlzati davanti al capo canuto, onora la persona del vecchio
Levitico 19, 32
Quanto all’onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente
Romani 12, 10
Ultimamente, sono scomparse diverse persone anziane che costituivano dei punti di riferimento nella nostra topografia mentale: pastori delle nostre chiese, uomini e donne di rilievo nel mondo politico, grandi attori e attrici del cinema, musicisti famosi. Ciascuna di esse costituiva per noi una sorta di roccia emergente da una fitta boscaglia e ben visibile allo sguardo, che ci permetteva di orientarci e di dare un ordine al nostro mondo, a prescindere dalla nostra maggiore o minore distanza da essa; insomma: era una fonte di sicurezza, per il semplice fatto di esserci e di essere stabile. Queste persone sono state per noi come dei segnavia della nostra vita, anche senza che sapessero necessariamente della nostra esistenza, e anche quando a loro non pensavamo sovente.
Come nel linguaggio non si pensa a lungo alle singole parole esistenti nella nostra lingua, e tuttavia è soltanto grazie al loro esservi e al nostro conoscerne molte fin dall’infanzia, che possiamo parlare – così gli anziani e le anziane ci permettono di cogliere nel mondo una certa continuità anche affettiva, una profondità temporale, e al tempo stesso ci danno la possibilità di orientarci in esso.
L’esortazione del Levitico coglie proprio questa esigenza del nostro vivere associato, alla quale gli anziani e le anziane fanno fronte: essere anziani non significa soltanto accumulare un gran numero di anni, ma anche conservare in sé, custodire, essere responsabili di tutta quella grande rete di relazioni che, anche inconsapevolmente, si è dipanata dalla nostra persona. Già solo per questo, onorare gli anziani e le anziane è anche sempre onorare la propria vita.
L’apostolo Paolo estende ulteriormente il campo del rendere onore: in una comunità, l’onore va reso a tutti e a tutte, perché l’importanza di qualcuno o di qualcuna non esiste senza coloro per i quali quella persona è importante. L’onore, come l’amore, è qualcosa che vive di relazione e di reciprocità, e cresce per tutti quando viene reso a qualcuno.