Essere benedetti dal Signore
23 febbraio 2016
Un giorno una parola – commento a 2 Corinzi 9, 10
Come la terra produce la sua vegetazione e come un giardino fa germogliare le sue semenze, così il Signore, Dio, farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le nazioni
Isaia 61, 11
Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia
2 Corinzi 9, 10
L’apostolo Paolo esorta i membri della chiesa di Corinto a essere generosi nel raccogliere le offerte per la sovvenzione a favore dei santi (2 Corinzi 9, 1) e ricorda loro che tutto ciò che possiedono di buono è frutto della grazia di Dio. Il Signore, infatti, è colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare (2 Corinzi 9, 10a). Pertanto, l’apostolo benedice i Corinzi e prega affinché il Signore non faccia mai mancare loro il pane quotidiano, ma provveda ai loro bisogni e moltiplichi su di loro le sue benedizioni. Queste benedizioni non dovranno, però, essere vissute egoisticamente, ma dovranno predisporre i Corinzi a essere a loro volta degli strumenti di benedizione per quanti si ritrovano nell’indigenza. Paolo, infatti, prega affinché il Signore provveda alle necessità dei Corinzi e, nel contempo, accresca i frutti della loro giustizia (2 Corinzi 9, 10b).
La consapevolezza di essere benedetti dal Signore, che moltiplica la semenza per il seminatore, dovrebbe aprire il cuore dei Corinzi a moltiplicare la loro generosità e a produrre frutti di giustizia verso i loro fratelli e le loro sorelle più svantaggiati.
Che il Signore benedica anche la tua vita, ponendo la Sua mano misericordiosa su di te, e, soprattutto, che predisponga il tuo cuore a usare misericordia verso il tuo prossimo. Colui che ti fornisce giorno per giorno il pane da mangiare, faccia anche maturare in te frutti di giustizia, di solidarietà e di condivisione nello spirito dell’insegnamento di Gesù, che disse ai suoi discepoli: «gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Matteo 10, 8).