Il Signore ci aspetta
10 febbraio 2016
Un giorno una parola – commento a Salmo 5, 3
O Signore, al mattino tu ascolti la mia voce: al mattino ti offro la mia preghiera e attendo un tuo cenno
Salmo 5, 3
La mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava
Marco 1, 35
Difficile assaporare la bellezza della mattina, dovendo svegliarci e correre al lavoro. Di corsa si scende dal letto e si prepara colazione; di corsa si svegliano i figli che si devono preparare per andare a scuola; di corsa si prende l’auto o il bus e si inizia già a mal sopportare la folla anonima che come noi - semi addormentata e di cattivo umore - corre verso la sua meta, senza il tempo di riflettere e senza scambiare un sorriso.
Eppure se sapessimo goderci quei momenti di pace, ancora silenziosi, con il sole che piano piano fa capolino, potremmo sentirci pieni di gioia e aver voglia di pregare. Pregare per ringraziare, pregare per chiedere, pregare per cercare un dialogo interiore con Dio, un momento tutto per noi dove possiamo cercare pace e serenità. Sentiamo il bisogno di un tempo in cui si possono lasciare alle spalle tutti i nostri pensieri e dedicarci solo a noi stessi, non per egoismo, ma per ritrovare quella calma interiore che tanto aneliamo e per come siamo organizzati non troviamo facilmente.
Pregare al mattino forse ci è impossibile, almeno di non puntare la sveglia qualche minuto prima, ma non rinunciamo a cercare dei momenti di dialogo con Dio. In ogni tempo della giornata il Signore ci aspetta ed è pronto ad ascoltarci e a donarci la luce e il calore di cui abbiamo bisogno. Può essere di conforto leggere un salmo, un passo del vangelo, meditare su una preghiera scritta da altri, all’inizio ci può apparire strano, ma presto i benefici ci appariranno reali e i momenti passati con Dio saranno quelli che attendiamo con gioia più di ogni altra cosa.
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