I luterani dicono sì al disegno di legge sulla unioni civili
29 gennaio 2016
Il decano Heiner Bludau: «Riconoscere ufficialmente le comunioni di vita differenti dal matrimonio, significa assicurare a tutte le coppie un’unione in dignità e certezza di diritto, senza svalutare in alcun modo il concetto di famiglia»
Fonte Celi
La Chiesa Evangelica Luterana in Italia (Celi), che riunisce le comunità luterane dell’intera penisola, rende nota una dichiarazione del decano Heiner Bludau relativa all’evolversi dell’iter approvativo del Ddl sulle Unioni Civili, la cosiddetta Legge Cirinnà.«Per i luterani, è fondamentale costruire una società in cui possano essere vissuti con pienezza i valori cristiani di fiducia, fedeltà e responsabilità ha detto il decano Bludau – Sono convinto che l’approvazione di una legge che riconosca e regolamenti le unioni civili possa dare un contributo concreto affinché questo avvenga. Riconoscere ufficialmente le comunioni di vita differenti dal matrimonio, significa assicurare a tutte le coppie un’unione in dignità e certezza di diritto, senza svalutare in alcun modo il concetto di famiglia. Anche in caso di coppie dello stesso sesso. Per tanti, troppi secoli le chiese hanno colpevolmente discriminato le persone omosessuali: come Celi, riconosciamo da tempo questa colpa e accompagniamo tutti e indifferentemente nel proprio cammino di fede e di vita. Aggiungo che assicurare tutele a chi ne ha bisogno è un’istanza ineludibile e, proprio per questo, sono favorevole anche alla cosiddetta stepchild adoption: i diritti dei bambini devono essere sempre garantiti. Ad oggi, in caso di separazione di una coppia omogenitoriale o di morte di uno dei due partner, i bambini di quella famiglia risultano del tutto svantaggiati. In molti Stati d’Europa, si sono fatti concreti passi avanti in questa direzione, ed è venuto il momento di agire anche della nostra Italia: non si deve più aspettare. Rivolgo, quindi, un rispettoso invito a tutti i membri del Parlamento affinché l’iter legislativo arrivi a termine in modo rapido, positivo e con il massimo livello possibile di garanzie».
L’invito del decano Bludau è frutto di una riflessione nel solco dell’evoluzione della posizione della Celi sul tema, culminata - a maggio 2011 - nella delibera del Sinodo che diede il via libera alla benedizione delle persone in unioni di vita non tradizionali, anche omosessuali. I sinodali concordarono, infatti, che il compito di una chiesa è accompagnare le coppie che vivono la propria relazione in maniera responsabile, indifferentemente dall’orientamento sessuale e sulla base dei principi di volontarietà, continuità, fiducia e, ovviamente, assenza di violenza. Con la benedizione e il sostegno di Dio, le persone possono sentirsi creature amate e accettate indipendentemente dal giudizio altrui e possono ricevere la forza di vivere serenamente il loro rapporto.