Leggerezza colpevole
29 dicembre 2015
Un giorno una parola – commento a Efesini 5, 17
Dio dà la saggezza ai saggi e il sapere agli intelligenti
(Daniele 2, 21)
Non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore
(Efesini 5, 17)
Sarebbe un fraintendimento se pensassimo di superare la leggerezza vivendo con pesantezza. Pesantezza significa soffocare la vita nostra e degli altri sotto un cumulo di doveri. Ben venga la leggerezza se ci libera dalle regole opprimenti.
Ma esiste anche una leggerezza pericolosa e colpevole, quella che agisce senza pensare alle conseguenze. Per esempio la leggerezza criminale con cui le amministrazioni, nell’indifferenza dei governi, concedono di costruire su superfici spaventosamente crescenti di terreno coltivabile, che avrebbe potuto essere prezioso in una prevedibile futura crisi alimentare. Questa leggerezza produce pesantezza; non quella dei doveri, ma quella delle prospettive, se non ci decidiamo a cambiare rotta.
È leggerezza colpevole anche il pensare: godiamoci quello che ci offre la vita, tanto non si può cambiare niente. Invece bisogna capire quanto siano importanti, anche per il futuro, i comportamenti individuali. Quindi capire, per le nostre decisioni di oggi, quale sia la volontà del Signore.
La volontà del Signore è chiara: nei comandamenti, nell’insegnamento di Gesù, nella sua stessa vita. Ma chiederci come questa volontà può essere tradotta nei nostri atti è un esercizio che ci tiene svegli e ci rende attenti ai passi che compiamo. Ricordandoci sempre che non li compiamo da soli, ma con il Signore che ci sostiene.