Gli antichi legami fra i valdesi e l’Inghilterra
29 dicembre 2015
Dalla Claudiana una nuova edizione del libro di Prescot Stephens
Finalmente la Claudiana ha ristampato questo libro* che molti attendevano da tempo e che nel suo genere è unico, essendo concepito e scritto in inglese per un pubblico di cultura storica media, il che lo rende prezioso strumento di propaganda e conoscenza sul mercato mondiale. Serio e rigoroso e insieme divulgativo e accessibile, dovrebbe essere comunque letto da tutti, compresi coloro che credono di conoscere tutto lo scibile sulle vicende del «popolo Chiesa» e che invece potrebbero ampliare il loro orizzonte grazie al cambiamento di ottica imposto dal diverso punto di osservazione. È indubbio che senza l’intervento inglese nel corso dei secoli, Valli e Chiesa valdese non avrebbero certo i connotati odierni. Come sinteticamente illustrato nel retro del calendario Claudiana 2015 ci sono costanti nessi e legami anche prima della Riforma (vedi i Lollardi) ma tre sono le pietre miliari da cui non si può prescindere: l’intervento di Cromwell contro il genocidio delle Pasque Piemontesi (1655); l’aiuto e finanziamento del Glorioso Rimpatrio (1689) da parte di Guglielmo di Orange divenuto re d’Inghilterra con la Gloriosa Rivoluzione (1688), a cui seguì la fondazione nel 1698 della potente Spck (Society for Promoting Christian Knowledge) e, all’interno dell’attivismo del Risveglio ottocentesco, la determinante attività di Gilly e Beckwith tramite la Waldensian Church Mission (Wcm, 1825). Una cosa però è ricevere l’aiuto di uno stravagante Paese che da piccola nazione ai margini anche geografici dell’Europa si trasformò in potenza imperiale globale, altro è analizzare i fatti storico-politico-religiosi sotto questo punto di vista, specialmente dato il costante livello di ammirazione e simpatia per questo gruppo di montanari eretici mantenuto nel corso dei secoli a tutti i livelli, non solo da parte delle élite.
Wilberforce, l’inarrestabile attivista (conservatore) per l’abolizione della schiavitù, si battè anche per i valdesi e il giovane Gladstone durante il Gran Tour d’Italia, parte dell’istruzione dei rampolli altolocati del periodo, prima di visitare Venezia Firenze Roma... soggiornò nelle Valli; Beckwith come si sa, nell’anticamera del suo generale, il duca di Wellington, iniziò a leggere il best seller del canonico Gilly e ne fu folgorato. Molti altri però con nomi meno illustri hanno seguito quelle orme e hanno contribuito al sorgere e al finanziamento di opere in tutta Italia. In questo contesto si colloca la famiglia Stephens.
Prescot Stephens (1918-2012) è figlio del capitano della Royal Navy Richard, i cui legami familiari con la Wcm risalgono a metà ’800, e che portò i primi gruppi di inglesi a visitare la Valli, in certi tratti con l’aiuto dei muli e che girò anche il resto d’Italia aiutando ed evangelizzando. Esperienze su cui scrisse pure ampiamente. Prescot, che per la prima volta visitò con il padre le Valli a otto anni, ebbe contatti con vari gruppi valdesi durante la II Guerra mondiale nel periodo in cui era stanziato in Italia e nel dopoguerra divenne attivo nella Wcm, dove ha ricoperto quasi tutti i ruoli incluso quello di presidente, avendo umilmente declinato quello di Patron. Il figlio Mark ne è attualmente il tesoriere e la figlia Joy, missionaria, volata in giornata da Ginevra, ha con commozione assistito alla presentazione a Cambridge di questo prezioso volume, tenutasi a opera di Simone Maghenzani e Richard Newbury.
Rowan Williams ha commentato quanto sia importante e doveroso il ricordarsi di questi antichi legami; Diarmaid MacCulloch, illustre professore di Oxford, ha dichiarato che i protestanti britannici possono davvero andare orgogliosi dell’aiuto che hanno dato per la sopravvivenza di questa antica Chiesa e Euan Cameron (professore a Oxford e all’Union Theological Seminary, New York) nella sentita nuova prefazione ne raccomanda caldamente la lettura. La prima prefazione è quella altrettanto calorosa di Giorgio Bouchard.
* P. Stephens, The Waldensian Story: a study in Faith, Intolerance, Survival. Torino, Claudiana, 1998-2015, pp. XXI-375, euro 29,00.