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Pinchiaroglio: «Mi candido per dare un futuro alla città»

Ultima tappa del viaggio tra i possibili candidati a sindaco nel Pd a Pinerolo. Parla Luigi Pinchiaroglio, ex segretario cittadino del partito

Luigi Pinchiaroglio è ingegnere, ha 56 anni, è iscritto al Pd dalla prima ora, ed è stato anche segretario cittadino. Da anni porta avanti l'idea della Smart City, la città del futuro più funzionale e “intelligente”, con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita dei cittadini. Anche lui come l'attuale sindaco Buttiero e il collega di partito Barbero si vuole candidare a guidare Pinerolo. Buttiero e Barbero li abbiamo già sentiti qui e qui dove ci hanno espresso i loro programmi.

Perché si candida?

«Perché credo che Pinerolo debba cambiare marcia. Questi sono stati anni in cui la crisi economica ha picchiato duro e il comune ha fatto un eccellente lavoro per porre un freno alle problematiche che sono emerse dal punto di vista sociale e economico, per far fronte alle nuove povertà e per quanto riguarda l'assistenza. Però adesso, senza trascurare il campo socioassistenziale, bisogna guardare ad altri aspetti come la crescita di una città e di un territorio con spirito fortemente innovativo, guardando oltre i confini della città e dell'ex provincia. Per far questo bisogna mettere in campo azioni che in altri luoghi hanno dato risultati positivi e che bisogna sperimentare anche a Pinerolo. Bisogna portare creatività e “tensione” al rinnovamento».

Ci fa qualche esempio?

«La mia proposta politica si basa su quattro elementi: sostenibilità, innovazione, solidarietà e inclusione. Su questi pilastri si fonda il progetto della Smart City. Non vorrei che venisse banalizzato come una questione di tipo tecnologico, ovvero come utilizzare al meglio le tecnologie per soddisfare i bisogni dei cittadini. È anche questo ma non solo. Innanzitutto è un progetto culturale che riguarda i nuovi rapporti che si devono instaurare tra amministrazione e cittadini che, in primo luogo, devono essere coinvolti nella gestione della città e dei beni comuni. La città del futuro che vogliamo progettare nei prossimi vent'anni guarda ben oltre i suoi confini, si rivolge a tutto il territorio e dev'essere fortemente partecipata dai cittadini. Bisogna quindi redarre un nuovo piano regolatore che preveda il recupero del patrimonio esistente: lavorando su questo si può dare un volano all'economia locale di artigiani e imprese. Non è solo costruendo nuovi edifici che si può portare economia e sviluppo ma soprattutto ristrutturando e rendendo più efficiente l'esistente. Altro aspetto fondamentale è l'energia rinnovabile come previsto dal Patto dei sindaci nell'ambito del piano 20-20-20 dell'Unione europea [l'accordo dopo il Protocollo di Kyoto che prevede, da parte dei paesi membri dell'Unione Europea, entro il 2020, la riduzione del 20% delle emissioni di gas serra, l'aumento dell'efficienza energetica del 20% e il raggiungimento della quota del 20% di fonti di energia alternative ndr]. Per far questo basta avere la capacità e l'umiltà di guardare gli esempi positivi fatti da altri e declinarli sul pinerolese».

A quali modelli sta pensando?

«Ad esempio a Desio, in provincia di Monza, poco più grande di Pinerolo: hanno reso efficiente l'illuminazione pubblica della città riducendo le emissioni e hanno allargato la gestione dei beni comuni come la gestione del verde pubblico o del patrimonio immobiliare cittadino affidandone la gestione a gruppi di cittadini. Un altro esempio che voglio fare è quello dell'acceleratore di imprese, diverso dall'incubatore d'imprese che ormai è obsoleto. Nell'acceleratore d'imprese i protagonisti sono giovani che elaborano idee e progetti che possono diventare forme di imprenditoria artigianale anche riscoprendo le vecchie forme di artigianato cadute in disuso».

E per quanto riguarda le alleanze? Le prevede? Con chi?

«Prima di parlare di alleanze parlerò di contenuti e sarò disposto ad allearmi con chi avrò condiviso dei contenuti. Non c'è nessuna preclusione, a patto che non si ragioni per spartirsi delle poltrone. Se si condividono i contenuti si possono fare alleanze sia a sinistra sia a destra del Pd, l'importante è pensare alle esigenze dei cittadini. Quello che posso dire è che ho già individuato e contattato due persone che faranno parte della mia squadra, che sarà fortemente rinnovata. Marta Colombo, esperta di urbanistica e governo del territorio: conosce molto bene Pinerolo e il pinerolese, ma non lavora a Pinerolo quindi è estranea a qualsiasi eventuale conflitto d'interesse. Poi Roberta De Bonis Patrignani, ricercatrice e esperta di tecnologia e innovazione che potrà dare un grande contributo nel progetto Smart City».

Ma nel Pd si faranno le primarie o no?

«L'intenzione del Pd più volte espressa è quella di evitare le primarie. Non per escludere qualcuno, ma perché un partito dovrebbe avere la maturità di fare sintesi e proporre, anche a un'ipotetica alleanza, il suo candidato migliore».

Entro quando deciderete?

«A giorni, entro le prossime settimane. Però se qualcuno, come sto notando, intende perorare la causa delle primarie facendo campagna elettorale a Pinerolo come se la candidatura a sindaco fosse un discorso privato e non di partito e di appartenenza, questo apre scenari imprevedibili. Personalmente sono per evitare le primarie e spero che il Pd sia maturo per scegliere un candidato unico sulla base dei contenuti e non sulla base delle proprie storie personali o di alleanze magari intrecciate sotto banco».

Ascolta l'intervista completa su Rbe