I norvegesi scelgono le auto elettriche
29 ottobre 2015
E' la nazione con il record di vetture di nuova generazione. Le scelte dei governi hanno incentivato questo cambio culturale
La lotta ai cambiamenti climatici è in cima all'agenda di molti governi ed enti, anche religiosi, alla luce anche dell'imminente Conferenza sul tema prevista a Parigi a dicembre, da cui si attendono prese di posizioni coraggiose.
Negli ultimi periodi, mano a mano che la data dell'incontro si avvicina, sembra crescere lo sconforto e il pessimismo, date le difficoltà di pervenire a documenti di sintesi fra le diverse tensioni e sui diversi punti di vista sulle tematiche da affrontare.
Per fortuna esiste chi non ha avuto timore di mutare le proprie scelte, cambiando in qualche modo anche pelle fino a mutare le abitudini stesse dei propri concittadini.
Solo un pugno di anni fa ancora si prendevano in giro le piccole vetture elettriche che si potevano e si possono incrociare lungo le strade di Oslo, la capitale della Norvegia.
Al punto che un primo aprile di un po' di tempo addietro un giornale locale diffuse la burla che il Ministero dei trasporti aveva deciso di alzare la soglia di tolleranza alcolemica per i possessori di queste auto rispetto alle normali a benzina.
I tempi sono cambiati e oggi non è più il tempo delle beffe e così le Elbiler, parola norvegese che sta per vetture elettriche, hanno guadagnato credibilità in quello che è il quindicesimo Paese al mondo per produzione di petrolio. Personalità come il principe ereditario Haakon sono fedeli possessori di questi mezzi di trasporto, il cui progresso tecnologico e prestazionale migliora continuamente.
Un numero crescente di norvegesi sta scegliendo auto elettriche al momento di dover sostituire il proprio precedente modello, tanto che questo segmento di mercato rappresenta oggi il 18% delle nuove acquisizioni, contro il 12,5% nel 2014. Si tratta di un record mondiale ed anche con un grande distacco se è vero che al secondo posto troviamo i Paesi Bassi con il 5% dei nuovi acquisti, e gli Stati Uniti con meno del 3.
«Stiamo dimostrando che una transizione verso l'auto elettrica è possibile» si rallegra Christina Bu, segretaria generale del Nef, associazione norvegese delle vetture elettriche.
La strada è segnata ma ancora lunga: sono oggi 62 mila le auto elettriche in Norvegia, il 2,5% delle 2 milioni e mezzo di auto in circolazione. A queste si possono aggiungere circa 7 mila modelli ibridi (benzina e elettricità). Numeri ancora modesti ma in crescita esponenziale che fanno della nazione dei fiordi un modello per chi decide di mutare la propria politica energetica. Le scelte dei governi sono andate proprio nella direzione di un sostegno deciso, nonostante per l'appunto il mercato petrolifero sia fra i traini dell'economia norvegese: esenzioni dalla tasse di registro, ma soprattutto abolizione dell'Iva, che qui è al 25%, sui nuovi acquisti. Se si pensa che i costi di gestione dei mezzi sono assai inferiori rispetto ai veicoli a benzina, il quadro generale dei risparmi è assai ampio. I costi annui della "vignetta" per l'utilizzo delle autostrade è dieci volte inferiore rispetto alle altre vetture, e non si pagano le tasse di pedaggio per l'ingresso nelle città, che qui sono molto elevate, se si pensa che ad Oslo è pari a 3,5 euro per ogni passaggio. Gratis anche i battelli per gli spostamenti fra isole e terraferma e gratis addirittura i parcheggi.
Tutti questi grandi vantaggi fiscali e gestionali verranno progressivamente rimodulati mano a mano che il mercato elettrico crescerà e diventerà maggiormente rappresentativo.
Azioni incisive che dimostrano come le scelte politiche di un governo, se coraggiose e incentivanti, possono influenzare profondamente le scelte di vita dei cittadini, arrivando a mutare abitudini e priorità.
Traduzione da Lacroix.it