L’ora della prova
25 settembre 2015
Un giorno una parola – commento a Apocalisse 3, 10
Egli custodisce le anime dei suoi fedeli, li libera dalla mano degli empi
(Salmo 97, 10)
Cristo dice: “Io ti preserverò dall’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero”
(Apocalisse 3, 10)
Questa promessa del Signore, si trova in una delle «lettere» scritte alle sette chiese dell’Asia e precisamente in quella indirizzata alla chiesa di Filadelfia. La lettera è positiva, perché la chiesa «ha serbato la parola di Gesù e non ha rinnegato il suo nome». Molto si è detto su queste lettere dell’Apocalisse. Le chiese sono state viste come comunità reali del momento in cui l’autore vive o considerate una visione profetica delle vicende della cristianità futura. Ma per noi conta la parola che ci trasmette oggi.
Il messaggio è forte e positivo: il Signore non ci lascia soli nelle tempeste della vita. Il vocabolo reso con tentazione ha anche il significato di prova, test, ostacolo. Si trova nella preghiera di Gesù (Matteo 6, 13) e lo rileviamo in altri passi significativi: Giacomo 1, 13: «Nessuno, quand’è tentato, dica: ’Sono tentato da Dio’… perché Dio non tenta nessuno», e I Corinzi 10, 13: «Nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana; Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinchè la possiate sopportare». Dio non tenta, ma si serve delle circostanze della vita per metterci alla prova.
«L’ora della tentazione sta per venire sul mondo intero», mi ricorda un articolo del periodico battista «Il Testimonio» del giugno 1941 dal titolo: «L’ora del vaglio» dove è detto: «Le circostanze attuali difficili e i prossimi inasprimenti ci costringono a prendere una posizione netta e risoluta dinnanzi alla realtà, invitandoci a una rinnovata professione di fede e a una più completa dedizione al nostro Dio... Il vaglio sarà opera di Dio… la pula sarà soffiata via… ma rimarrà il grano». Oggi più che mai la Chiesa è sottoposta alla prova. Il Signore le garantisce il suo aiuto, ma le chiede di affrontare le sofferenze e le tragedie dell’umanità: e su questo la sottopone al vaglio.
Che il giudizio di Dio non sia «Sei stato pesato con la bilancia e sei stato trovato mancante» Daniele 5, 27.