La pace, dono di Dio
23 settembre 2015
Un giorno una parola – commento a Ebrei 13, 20-21
O Signore, dacci la salvezza! O Signore, facci prosperare!
(Salmo 118, 25)
Or il Dio della pace operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo: a lui sia la gloria nei secoli dei secoli.
(Ebrei 13, 20-21)
L’autore ignoto di questa lettera invoca «il Dio della pace». E i destinatari, sono cristiani «ebrei», che per la loro origine ben conoscono il significato pieno e ricco del concetto di Pace-Shalom. Pace che non indica la semplice sospensione delle guerre, né l’idea di starsene per conto proprio dove nessuno venga a disturbarci, ma esprime una visione positiva della vita che comprende benessere fisico e ricerca dell’equilibrio nelle relazioni umane, condivisione dei doni di Dio e armonia con la creazione.
Queste sono le cose che Dio gradisce: «Io so i pensieri che medito per voi, pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza…», scrive Geremia agli esuli in Babilonia (cap. 29, 11). E in quel meraviglioso manifesto della vita felice che troviamo al capitolo 65 del libro di Isaia, Dio esprime con entusiasmo il programma che ha in mente: «Gioite, esultate in eterno… io gioirò del mio popolo».
Chiediamo a Dio di operare in noi queste realtà – pare esortare l’autore – perché se siamo disponibili ad accogliere nel nostro quotidiano, a vivere nella nostra cerchia di parenti, amici, conoscenti il programma di shalom di Dio potremo allargarlo a macchia d’olio nella nostra società.
«Io vi lascio pace, vi do la mia pace – dice Gesù ai suoi discepoli – io non vi do come il mondo dà» (Giov. 14, 27). Ciò significa che le sue parole, i suoi insegnamenti, il suo esempio e le sue indicazioni, possono portare e creare pace. Sta a noi farne la base dell’esistenza, l’oggetto del nostro annuncio al mondo, il fondamento del servizio al nostro prossimo.
Dio è contento se riusciamo a vivere in questo modo, come lo è un genitore che gode della crescita e dell’impegno dei propri figli quando riescono ad esprimere le proprie possibilità e capacità. La pace è un dono di Dio, ma sta a noi raggiungerla, costruirla, conservarla. ”È un cammino faticoso, ma quelli che si adoperano per la pace sono benedetti, perché saranno chiamati figli di Dio (Matteo 5, 9).