Profughi. Nuovi controlli al confine del Brennero “rispettando” Schengen
03 settembre 2015
Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia: «Occorrono nuove politiche, si aprano dei corridoi umanitari»
A seguito della richiesta di Berlino, il governo italiano ha comunicato la disponibilità a intensificare, nel rispetto degli accordi di Schengen, i controlli al confine del Brennero. La Provincia di Bolzano inoltre accoglierà per qualche giorno - come misura temporanea per permettere alla Baviera di riorganizzarsi e fronteggiare la situazione - un numero di profughi stimati tra i 300 e i 400. «Questa ennesima misura conferma ancora una volta l’urgenza dell’apertura di canali umanitari che consentano a persone vulnerabili che fuggono da guerre e persecuzioni non solo di raggiungere in sicurezza l’Europa, ma anche di muoversi in sicurezza al suo interno», ha sottolineato il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei).
La Fcei e la Comunità di Sant’Egidio hanno lanciato insieme la proposta di aprire un canale umanitario che consenta a un certo numero di profughi di ottenere un visto per ragioni umanitarie e quindi di viaggiare in condizioni di sicurezza. Per affrontare le migrazioni mediterranee, poco più di un anno fa la Fcei ha lanciato il progetto Mediterranean Hope che comprende un Osservatorio a Lampedusa, un Centro di accoglienza – Casa delle culture a Scicli (RG) e un relocation desk a Roma. «La questione delle migrazioni – ha proseguito Aquilante – non si risolve né stando dentro la logica dell’emergenza, né con uno spirito di polizia internazionale. Si risolve invece con una comprensione di ampio respiro del fenomeno e con politiche vere di integrazione. Per i credenti in Gesù Cristo è una chiamata a testimoniare con passione il mondo nuovo di Dio». In occasione della strage sulle coste libiche di 40 migranti rimasti intrappolati nella stiva della nave e morti per asfissia avvenuta a ferragosto il presidente Aquilante in un comunicato stampa aveva affermato: «Questo tragico fatto è un duro richiamo alla realtà che impone alle forze politiche e alle istituzioni una riflessione seria e rigorosa sui limiti e le contraddizioni delle politiche in materia di migrazioni e di asilo».