Il Parc de Milan di Losanna si trasforma in cammino di meditazione interreligiosa
23 luglio 2015
Fino al 15 settembre un percorso fra piante e spiritualità
Gli splendidi ambienti del parc de Milan di Losanna (deve il suo nome all'inaugurazione della galleria del Sempione che a partire dal 1905 aveva migliorato enormemente i trasporti ferroviari verso l'Italia, con la città di Milano in particolare) diventano uno spazio dedicato alla conoscenza delle religioni e al raccoglimento spirituale.
Le comunità musulmane, ebraiche, baha'i, buddiste e cristiane hanno collaborato alla creazione di un percorso meditativo composto da 15 postazioni che invitano a ragionare sulle relazioni fra ecologia e spiritualità.
Tronchi d'albero sormontati da pannelli collocati in varie zone del parco presentano vari spunti di analisi e riflessione: “L'Islam sulla terra”, “la terra vista dal punto di vista giudaico”, “alberi e vita spirituale”, “Dio, l'uomo e la natura”.
Le cinque confessioni spiegano lungo i viali le relative posizioni a riguardo dei temi ambientali.
Elaborato in occasione dell'anno internazionale del suolo promosso dall'Onu questo cammino è il frutto della collaborazione fra il Consiglio interreligioso del cantone del Vaud (chiesa protestante, chiesa cattolica e comunità israelitica), della casa del dialogo “Arzillier”, l'unione del Vaud delle associazioni musulmane, la comunita Baha'i di Pully e l'associazione buddista Rigdzin.
C'è tempo per la visita fino al 15 settembre, quando i pannelli verranno smontati.
La passeggiata prosegue nell'adiacente giardino botanico, dove sono posti in evidenza quindici piante la cui storia si intreccia con quella delle religioni: ad esempio per l'Islam la tamerice simboleggia il degrado ambientale: «abbiamo inviato contro di loro inondazioni e abbiamo mutato i loro orti in giardini di frutti amari e tamerici» (Sura 34:16).
Nella tradizione cristiana nel Nuovo Testamento Dio viene comparato ad un vignaiolo e Gesù ad un ceppo d'albero. I visitatori potranno scoprire quale significato recano le palme, i fichi, gli ulivi e i gineprai.
(Traduzione Claudio Geymonat, da protestinter.ch)