Luoghi contesi
13 luglio 2015
Polemiche sul riconoscimento Unesco del luogo del Battesimo di Gesù
Al Maghtas, («Betania oltre il Giordano») nota anche Wadi al Kharrar ( «la valle melodiosa») è situata lungo il fiume Giordano, sul lato appartenente alla Giordania, a 25 chilometri dalla capitale Amman. Per la Giordania è quello il luogo in cui Cristo ha ricevuto il battesimo da Giovanni Battista. Ci siamo occupati da queste colonne del recente riconoscimento dell’Unesco che ha inserito il sito fra le meraviglie dell’umanità da difendere e tutelare: ebbene la scelta dei funzionari ha sollevato un vespaio di polemiche in Israele che ritiene sia un altro il luogo originario del battesimo di Gesù, a Qasr el Yahud, poco distante, sull’altro versante del fiume, sponda israeliana ovviamente.
Per le chiese cristiane non vi sono differenze fra i due siti: sia quello giordano visitato da papa Francesco nel 2014 che quello israeliano sono considerati ad esempio dal vaticano come il luogo più probabile del battesimo di Gesù.
Al Maghtas è diventato un parco turistico naturale, ideato attorno a scavi archeologici realizzati negli ultimi venti anni. Numerosi reperti archeologici di varie epoche sono stati rinvenuti nel corso degli anni, resti di chiese e cappelle, monasteri, piscine battesimali, piscine e attrezzature idrauliche di epoca romana e bizantina.
Distrutto da guerre, terremoti e alluvioni il sito era caduto nel dimenticatoio per secoli.
Per trent’anni poi, dal 1967 al 1994 l’accesso è stato totalmente vietato perché in piena area di guerra fra Israele e Giordania. La firma del trattato di pace nel 1994 ha permesso di effettuare i primi scavi che hanno subito persuaso gli studiosi di trovarsi sul luogo del battesimo di Cristo.
Cosciente del potenziale turistico del luogo la monarchia hashemita a deciso di offrire gratuitamente alle varie confessioni religiose cristiane dei lotti di terreno per edificare nuovi edifici religiosi e santuari. Una volta completato il sito dovrebbe ospitare una dozzina di luoghi di culto differenti.
L’attivismo giordano rischia di relegare in secondo piano il sito di Qasr al yahud, per cui le autorità di Gerusalemme si stanno affannando ora per riqualificarlo. E per intercettare un turismo religioso che è in crescita nei numeri.