Usa. i «pro scelta» ormai più numerosi dei «pro vita»
12 giugno 2015
A livello politico gli Stati Uniti restringono il diritto all’aborto, ma un sondaggio effettuato nel maggio scorso mostra che al livello dell’opinione pubblica è avvenuto uno scivolamento verso una migliore accettazione
Mentre l’opinione degli americani su ogni sorta di questioni morali ed etiche è, in questi ultimi anni, fluttuante, le cifre riguardanti l’aborto restavano invece piuttosto stabili: le fila degli oppositori avevano persino tendenza a gonfiarsi. Ma un sondaggio Gallup pubblicato il 29 maggio scorso mostra che le cose stanno forse cambiando. Per la prima volta, in modo significativo in questi ultimi anni, i «pro scelta» (difensori del diritto delle donne al controllo della propria fertilità) sono più numerosi dei «pro vita» (difensori del diritto alla vita degli embrioni e dei feti). Infatti, il 50% delle persone interrogate si riconoscono ormai come «pro scelta» mentre i «pro vita» sono stabili dal 2008 a circa il 44%.
I dati suggeriscono che questo potrebbe essere la fine dell’evoluzione delle cifre in dente di sega che ha caratterizzato l’opinione pubblica americana negli ultimi anni. «Il punto di vista “pro scelta” non è altrettanto diffuso fra gli americani di quanto lo fosse a metà degli anni 1990 ma il rafforzamento dei “pro vita”, iniziato da quando Barack Obama è diventato presidente, ha portato a un rimbalzo dei “pro scelta”», così analizza Lydia Saad, di Gallup, i risultati dell’inchiesta effettuata all’inizio di maggio. «Questo rimbalzo riporta la situazione a quella che era nel 2008. Anche i punti di vista presentati sono simili a quelli del 2001». Ma questo sondaggio mostra anche un rigetto delle etichette per il 39% della popolazione visto che il 21% delle persone interrogate non si riconoscono né come «pro scelta» né come «pro vita» mentre il 18% si riconoscono come ambedue allo stesso tempo!
L’inchiesta Gallup su tutta una serie di temi brucianti mostra però una diminuzione uniforme, dal 2001, dell’importanza dei movimenti conservatori, in particolare sull’accettazione dei gay e delle lesbiche. Il numero di coloro che considerano l’aborto come moralmente accettabile è aumentato solo del 3% in questi ultimi anni ed è passato al 45%. Un numero uguale considera che questo è moralmente reprensibile. I dati suggeriscono però che se gli americani hanno scrupoli su questa questione, essi sono anche sempre più numerosi a difendere il diritto all’aborto. Circa il 42% pensano che l’aborto dovrebbe essere legale in «certe circostanze» (29%) o nella «maggior parte dei casi» (13%). Per il 36% questa procedura dovrebbe essere legale solo in casi eccezionali.
Questo cambiamento interviene mentre gli Stati americani restringono sempre di più l’accesso all’aborto e mentre il divieto dell’aborto al di là della 20a settimana di gravidanza è oggetto di dibattito. Non è sicuro che questa nuova maggioranza di «pro scelta» indurrà una tregua nella battaglia politica sull’aborto. Quello che è certo è che questo svolgerà un ruolo durante la presidenziale del 2016: i democratici sono maggioritariamente «pro scelta» (68%) e i repubblicani «pro vita» (31%).
Infine, nella sua analisi, Gallup nota che anche se i termini «pro scelta» e «pro vita» non sono stati definiti durante il sondaggio, le questioni sulla legalità dell’aborto confermano che coloro che sono favorevoli all’etichetta «pro scelta» sostengono generalmente ampi diritti all’aborto mentre i «pro vita» restringono tali diritti.
(Traduzione dal francese di Jean-Jacques Peyronel)