La gioia della fede in Cristo
22 maggio 2015
Un giorno una parola – commento a Filippesi 3, 1
Tu esulterai nel Signore e ti glorierai del Santo d’Israele
(Isaia 41, 16)
Paolo scrive:
«Rallegratevi nel Signore. Io non mi stanco di scrivervi le stesse cose, e ciò è garanzia di sicurezza per voi»
(Filippesi 3, 1)
La gioia a cui l’apostolo Paolo ci esorta, non è una gioia cieca, che ignora la situazione del momento. Non è possibile gioire nelle situazioni più disperate della vita (lutto, perdita del lavoro, malattia grave, ecc.). La gioia alla quale siamo invitati è una gioia esistenziale della fede, frutto dello Spirito, cioè non legata all’avere e al possesso, ma all’essere in Cristo. Paolo non dice semplicemente “Rallegratevi” ma aggiunge “nel Signore”. Anche la promessa fatta al popolo d’Israele esule in Babilonia dice “Tu esulterai nel Signore e ti glorierai del Santo d’Israele”, cioè nella compagnia di Dio che non abbandona il suo popolo.
“Nel Signore”, per Paolo vale a dire “nel Signore risorto”. Pensando alle prove che il credente può incontrare nella vita e alle sanguinose persecuzioni subite dai primi cristiani da parte di un mondo a loro ostile, Paolo dichiara che niente può separarci dall’amore di Dio, che è in Gesù Cristo, il Signore risorto dalla morte che ci rende partecipi della sua vittoria, per cui “noi siamo più che vincitori” (Rm 8, 37).
La comunione permanente con il Cristo risorto è fonte d’allegrezza per il credente, anche in mezzo alle sofferenze. Da questo si comprende che la gioia è la condizione stessa della vita di fede cristiana. Cos’è essere cristiani se no annunciatori della “notizia di una grande gioia” destinata a tutto il mondo?
Dal momento che stiamo attraversando un tempo difficile del terrorismo internazionale e anche della crisi economica, è facile lasciarsi avvelenare la vita dalla paura di morire o di perdere quello che abbiamo. Ma Paolo ci dice che, in qualsiasi circostanza vi troviate, felice o infelice, rimanete saldi nella fede, trovate la vostra gioia e la nostra consolazione nel Signore risorto, che come per i discepoli di Emmaus, si unisce a noi per camminare al nostro fianco.