Accadde oggi, 20 maggio
20 maggio 2015
20 maggio 325 - Si apre il consiglio di Nicea
Il 20 maggio 325 è il giorno dell’apertura del primo concilio ecumenico della storia della cristianità: il concilio di Nicea.
Viene convocato in questa località sul mar di Marmara dall’imperatore Costantino per tentare di riportare verso un’unità dogmatica le varie correnti cristiane che si stavano sviluppando nei primi secoli, soprattutto in Oriente. Fra queste la più forte e la più temuta all’epoca è l’eresia ariana, da Ario, il presbitero berbero che negava la natura divina del figlio di Dio.
Costantino ha bisogno di mettere ordine perché la chiesa cristiana sta diventando un pilastro portante nell’immenso impero romano, e l’imperatore fiuta che sotto il suo mantello può creare una nuova unità fra i popoli, assai eterogenei e con rivendicazioni assai differenti gli uni dagli altri, spesso con l’unica caratteristica comune di essere assoggettati a Roma.
E’ il concilio che mette al bando dunque l’arianesimo, ma è anche quello del Credo, la confessione di fede comune a pressoché tutti i cristiani. Il Credo contiene la formula del figlio di Dio “generato, non creato, della stessa sostanza del Padre”.
Con in mano questa dichiarazione di fede generata dai vescovi delle varie denominazioni cristiane dell’epoca Costantino, come ricorda il giornalista e storico Luigi Sandri «sapeva adesso come distinguere i veri dai falsi cristiani, e dunque come agire per portare pace e unità nella Chiesa e nell’impero».
Non sarà tutto così semplice e automatico perché la dottrina ariana sopravvivrà a lungo, soprattutto ad est e in Africa. Ma la via è tracciata e la conseguenza della dogmatizzazione del cristianesimo sarà la battaglia fra eterodossi e tutti gli altri, dando vita a liti, scismi, chiese rivali, eresie varie. Su questo aspetto ancora Sandri marca la differenza con il pluralismo ebraico che si nutriva delle discussioni dei propri saggi «senza un’autorità che potesse troncare la discussione per imporne “infallibilmente” una definitiva, garantendo in questo modo la sopravvivenza fino ad oggi del popolo d’Israele», a differenza del cristianesimo che delle eresie varie ha fatto il più possibile tabula rasa.