Oggi è il tempo della fede!
11 maggio 2015
Un giorno una parola – commento a II Corinzi 6, 2
Parlate al cuore di Gerusalemme e proclamatele che il tempo della sua schiavitù è compiuto; che il debito della sua iniquità è pagato
(Isaia 40, 2)
Egli dice: «Ti ho esaudito nel tempo favorevole, e ti ho soccorso nel giorno della salvezza». Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!»
(II Corinzi 6, 2)
Ecco due versetti che dicono ai lettori di ogni tempo che quando Dio parla la vita cambia, e la salvezza, il giorno favorevole si mostrano inequivocabilmente. È un messaggio prezioso che punta dritto sulla nostra vita e le sue vicissitudini, sulla nostra storia e i suoi spaventi, per aprirli alle cose nuove di Dio. Israele stringeva i denti in un esilio destinato a durare con la coscienza di meritarsi quello che accadeva. E riceve l’incredibile notizia della bontà di Dio che perdona e riapre la vita di Gerusalemme cancellando il debito e mettendo un punto e a capo sulla schiavitù. Quindi anche la realtà più cupa e destinata a durare senza spiragli si può trasformare perché Dio lo vuole.
Anche nel discorso di Paolo c’è la scoperta di ciò che Dio compie in Cristo come una novità per il nostro presente. A cavallo tra il 5° e il 6° capitolo le parole che stiamo leggendo hanno la forma e l’immediatezza di un inciso. È come se Paolo scoprisse l’attualità di quanto sta dicendo, del credo che ripete ad una comunità testona e indomita che gli chiede conto delle cose che dice … “Uno morì per tutti…, in Cristo siamo una nuova creazione, in Lui le cose vecchie sono alle spalle e si trasformano in novità di vita… ma, qui si interrompe un attimo, ma… tutto questo accade oggi, in questo giorno, è il nostro presente. Non ieri, fratelli e sorelle di Corinto. Non è stata una parentesi felice il vostro incontro con il Signore, un momento forte di resistenza agli idoli pagani, che però si è chiuso per lasciare spazio al barcamenarsi tra fede e conciliazione con le idee dominanti. L’incontro con Cristo è per oggi, oggi è il tempo della fede e della salvezza. Non ieri nel passato dell’evangelismo italiano che ricordiamo come l’esempio e la testimonianza di una fede libera e forte, capace di costruire comunità evangeliche in un tessuto indifferente e in un contesto bigotto. Oggi, ora, è il tempo della fede, il tempo di Dio e della sua bontà.
Ci muoviamo fra due tentazioni: guardare nostalgicamente indietro o rimandare a domani decisioni e scelte che ci sembrano sempre possibili. Qui ed ora il Signore ci incontra con la notizia che il tempo opportuno e la sua salvezza sono per noi: in Cristo possiamo credere e vivere la bontà di Dio proprio oggi, qualunque sia la nostra vita.