Dio ci viene incontro
07 maggio 2015
Un giorno una parola – commento a Romani 6, 23
Io camminerò alla presenza del Signore sulla terra dei viventi
(Salmo 116, 9)
Il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore
(Romani 6, 23)
Due affermazioni: l’una indica l’intenzione del credente verso Dio, l’altra il proposito di Dio per quanti credono. Verrebbe quasi da chiedersi: è l’uomo che si muove verso Dio o è Dio a muoversi verso l’essere umano?
La parola del Salmo 116 ci ricorda che la nostra esistenza si svolge sotto l’occhio del Signore. Alla sua presenza noi camminiamo, cioè viviamo la nostra vita. Agiamo nel bene e nel male, riflettiamo sulle nostre azioni, le correggiamo o continuiamo a fare i nostri errori. Più che muoverci verso Dio, ci muoviamo davanti a Lui. Ma di questo siamo consapevoli solo riconoscendo che il suo movimento per noi, è effettivamente un muoversi verso di noi. In Cristo, Dio si è rivolto a noi come mai prima. In Cristo, Dio si è mostrato come colui che ci colma di doni, dei quali il più grande è la vita eterna. Dio ci viene incontro perché il nostro vivere non sia un semplice vivacchiare, ma la possibilità di trovare quella vita piena che non si consuma con il passare dei nostri anni.
Prima ancora di poter muovere qualunque passo alla sua presenza, Dio ci è venuto incontro con il dono di Cristo – forse non ce ne rendiamo conto, forse non vogliamo rendercene conto, forse non ne comprendiamo la portata, ma questo movimento è l’unico che cambi in maniera radicale la nostra vita. Possiamo voler camminare in maniera irreprensibile agli occhi del Signore, tentiamo talvolta anche di farlo, in molti e diversi modi, molte volte andiamo incontro al fallimento, ma questo non può cancellare il fatto che Dio ha compiuto i suoi passi verso di noi; e quel tratto di strada è il solo capace di portarci alla vita.