Ricordo e gratitudine
02 aprile 2015
Un giorno una parola - commento a Salmo 111, 4
Ha lasciato il ricordo dei suoi prodigi; il Signore è pietoso e misericordioso
(Salmo 111, 4)
Venite, perché tutto è già pronto!
(Luca 14, 17)
Che cosa è un prodigio? Un miracolo? Una meraviglia? Forse potremmo dire che è qualcosa che “non è merito nostro”. Non è merito nostro se stamattina è sorto il sole. Non è merito nostro se dopo l’inverno fioriscono di nuovo i ciliegi ed i mandorli davanti a casa nostra. Non è merito nostro se non siamo nati in una capanna di cartone. Non è merito nostro se abbiamo dei doni, delle capacità (anche se tocca poi a noi di usarli bene!). Abbiamo tutte e tutti motivo di essere grate/i per qualcosa che non è merito nostro.
Il nostro versetto parla anche del ricordo. Ormai abbiamo una memoria molto corta. Non siamo più abituati a memorizzare, a imparare “a memoria” delle poesie, dei testi, date, avvenimenti: tanto c’è il computer! Abbiamo bisogno di “giornate della memoria” per ricordarci, una volta all’anno, di cose importanti del passato che dovrebbero far parte di noi, del nostro “oggi”. Ebrei e musulmani conoscono la loro storia, sanno recitare a memoria parte della Torah o del Corano. Anche i nostri bisnonni conoscevano a memoria parte della Bibbia. E noi, cristiani ortodossi, cattolici, riformati di oggi?
I Salmi sono il libro più voluminoso della Bibbia. Sono poesie, canti, preghiere. Sono testi facili da memorizzare. Ci sono canti di lode, che cominciano o chiudono con un “Alleluia” (come il nostro Salmo 111). Ci sono preghiere che parlano delle nostre difficoltà, del nostro stato d’animo. Ci sono testi che raccontano il passato. Ci sono testi da catechismo: per esempio il Salmo 119, numerando i capitoli con l’alfabeto ebraico, che spiega le caratteristiche della Parola di Dio.
Chissà se il versetto di oggi riesce a invogliarci a prendere in mano la Bibbia e ad aprirla dove ci sono i 150 Salmi. Molti di loro ci insegnano ad essere grati e a lodare il Signore che è pietoso e misericordioso. Essere grati semplicemente per il fatto di ricevere il messaggio che dice: «il tuo Dio è pietoso e misericordioso e non un Dio sanguinario che vuole che tu uccida tuo fratello o tua sorella perché non la pensano come te!»