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Sfogliando i giornali del 26 marzo

L'offensiva in Yemen, la pillola dei 5 giorni dopo in Italia, le elezioni in Nigeria, il rapporto di Amnesty International che accusa Hamas, lo studio sull'ebola

01 – Yemen, cominciata l’offensiva dei paesi del Golfo

L’Arabia Saudita e una coalizione di alleati regionali composta da 10 paesi, a cui si sono uniti anche la Giordania e l’Egitto, hanno lanciato un’operazione militare nello Yemen per fermare l’avanzata dei ribelli sciiti Houthi. Gli Stati Uniti hanno garantito il loro sostegno logistico e di intelligence, e durante la notte numerosi aerei militari sauditi, secondo alcune fonti circa 100, hanno bombardato la capitale Sana’a, causando la morte di almeno 17 civili. Gli aerei hanno bombardato anche la zona intorno alla base militare di Al Anad, nel sud del paese, conquistata ieri dagli Houthi. Dopo essersi scontrate con le forze ribelli, le truppe fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi hanno riconquistato l’aeroporto di Aden, la città più importante del sud. Inoltre, quattro navi da guerra egiziane si stanno dirigendo verso il golfo di Aden. L’Iran, che è accusato dalle potenze occidentali di aver fornito sostegno logistico ed economico ai ribelli sciiti Houthi, ha condannato l’intervento militare dei paesi del Golfo, che secondo Teheran «potrebbe rendere ancora più difficile risolvere la situazione ed estendere la crisi».

02 – Pillola dei 5 giorni dopo, ricetta obbligatoria solo per le minorenni

La commissione tecnico–scientifica dell’Agenzia italiana per il farmaco ha stabilito che soltanto le minorenni dovranno presentare una ricetta per ottenere la pillola dei cinque giorni dopo. Secondo il direttore dell’Aifa, Luca Pani, «il farmaco non ha grandi problematiche, ma sull'uso ripetuto e incontrollato non ci sono dati sufficienti per garantirne la sicurezza». Anche altri paesi, come la Germania, hanno lasciato intatto l’obbligo per le persone con età inferiore ai 18 anni, mentre a novembre l'Ema, Agenzia europea dei farmaci, si era espressa a favore della vendita del prodotto in farmacia senza obbligo di ricetta per tutte le donne, maggiorenni e minorenni. Con la sua decisione l’Aifa ha contraddetto il parere espresso il 10 marzo dal Consiglio superiore di sanità, secondo il quale andava invece prevista la prescrizione obbligatoria per tutte le donne e un test prima della prescrizione in caso di sospetto di gravidanza in corso.

03 – Nigeria, per le elezioni chiuse le frontiere

La Nigeria ha deciso di chiudere le frontiere con i paesi confinanti e quelle via mare da oggi fino alla mezzanotte del 28 marzo per “consentire elezioni pacifiche”. È quanto ha dichiarato il ministro degli esteri nigeriano. Allo stesso tempo i cittadini stranieri privi di diritto di voto saranno tenuti lontani da ogni parte del processo elettorale, e il Nigeria immigration service ha ottenuto ieri il permesso di usare la forza per svolgere questo compito. Le elezioni presidenziali e parlamentari, per le quali si aspetta grande tensione nel paese, si svolgeranno il 28 marzo, e – racconta Vice – sarà decisivo il ruolo di Lagos, la più importante città della Nigeria, che con i suoi 18 milioni di abitanti sarà molto più importante rispetto alla capitale, Abuja. Secondo i media locali, se l’attuale presidente Jonathan saprà mantenere il consenso dei cristiani pentecostali la rielezione potrebbe passare proprio da Lagos.

04 – Gaza, un rapporto di Amnesty international accusa i militanti di Hamas di aver commesso crimini di guerra

L’organizzazione per la difesa dei diritti umani Amnesty international ha pubblicato oggi un rapporto secondo il quale i militanti palestinesi di Hamas avrebbero commesso crimini di guerra durante il conflitto di Gaza dell’estate del 2014, quando l’uso indiscriminato di armi da fuoco uccise civili israeliani e palestinesi. Il rapporto arriva ad alcuni mesi di distanza dai due pubblicato a fine 2014 in cui si accusava Israele dello stesso crimine. Il conflitto a Gaza causò oltre 2.100 vittime tra i palestinesi, in gran parte civili, e 72 tra gli israeliani, tra cui 6 civili.

05 – Ebola, uno studio conferma l’elevato grado di mortalità sui bambini

Secondo uno studio pubblicato dal New England Journal of Medicine e approvato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità, circa il 90 per cento dei bambini con meno di un anno che ha contratto il virus nell'Africa occidentale è morto. Il dato, nettamente più alto rispetto al 65 per cento di mortalità tra gli adulti, è parzialmente mitigato dalla minore probabilità di infezione per le persone di età inferiore ai 15 anni, tanto che soltanto una vittima su 5, in una tra le regioni più giovani del mondo, rientra in questa fascia. Intanto, è cominciata in Guinea la sperimentazione di un nuovo vaccino che, a differenza dei precedenti, dovrebbe garantire una forma di immunità di lungo periodo e potrebbe mettere un freno decisivo alle nuove infezioni, come mostrato nella precedente fase di test animale.

Foto "Sana, Yemen (4324293041)" by yeowatzup from Katlenburg-Lindau, Germany - San'a, Yemen Uploaded by russavia. Licensed under CC BY 2.0 via Wikimedia Commons.