Amati e rinnovati
11 marzo 2015
Un giorno una parola – commento a Tito 3, 5
Io cercherò la pecora perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, rafforzerò la malata
(Ezechiele 34, 16)
Quando la bontà di Dio nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo
(Tito 3, 5)
Queste parole dense di significato sono introdotte sullo sfondo della condizione di peccato che l’autore ha descritto e a cui segue l’esortazione a vivere in pace con tutti. I credenti devono quindi ricordarsi che un tempo anche loro erano immersi nelle tenebre del peccato. Poi, la manifestazione dell’amore salvante di Dio che li ha condotti nel suo regno di luce. “Quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati” (v. 4) ciò che era tenebra è diventata luce. Ecco, il nuovo volto di Dio: bontà e amore. La salvezza ha la sua fonte in Dio e ci è donata gratuitamente, non per i nostri meriti, ma per la sua misericordia rivelata nella croce di Gesù.
Ma c’è un’ultima fase dell’esperienza salvifica che non va trascurata: il lavacro della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo. Il battesimo è presentato come rito, bagno, ma la sua efficacia spirituale profonda risiede nell’opera dello Spirito Santo. Battesimo in acqua e battesimo dello Spirito Santo sono due realtà fondamentali del percorso di fede. Mediante il battesimo in acqua il credente, rigenerato per mezzo della fede in Cristo, muore con lui e con lui risorge come “nuova creatura” che inizia il suo cammino “in novità di vita” (Romani 6, 4). Con il battesimo dello Spirito Santo, Dio pone il suo “sigillo” sulla nostra vita. Amati e rinnovati da Dio possiamo aprirci al futuro, alla pienezza di vita, attesa ora nella speranza. Viviamo con perseveranza e con coerenza il dono della salvezza.