Un orecchio sempre attento
02 marzo 2015
Un giorno una parola – commento a II Re 19, 14
Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa del Signore, e la spiegò davanti al Signore
(II Re 19, 14)
Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti
(Filippesi 4, 6)
Prima o poi, può capitare a chiunque di ricevere una comunicazione che indigna, ferisce o spaventa. Di solito, si corre a mostrarla a qualcun altro: per condividere e sfogare timori, rabbia e preoccupazioni. Ezechia, re di Giuda, davanti alla lettera di minacce degli assiri, si trova in una situazione di questo tipo. Il sovrano di un piccolo stato cuscinetto fra l’Egitto e l’Assiria (le due superpotenze dell’epoca), si ritrova oggetto delle mire espansionistiche di quest’ultima. Con chi confidarsi e aprire il proprio cuore? Da dove gli verrà l’aiuto? L’antico sovrano non ha dubbi: il suo aiuto «vien dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra» (Sal. 121, 2).
Viene alla mente l’immagine di un bambino che cade e si sbuccia le ginocchia e corre dai genitori per cercare aiuto. Nella corsa che lo porta verso di loro, c’è la certezza di trovare ascolto e comprensione, conforto e protezione. E quell’abbraccio che lo stringe e lo avvolge, e nel quale può piangere liberamente, è già parte di quel soccorso di cui egli ha bisogno, perché gli testimonia cura e affetto. Allo stesso modo Ezechia, e così tutti noi quando scopriamo l’amore di questo Genitore celeste tanto buono e potente. Non c’è cosa che ci riguardi, lieta o triste, che gli sia indifferente: in ogni situazione sappiamo che la nostra preghiera e la nostra supplica troveranno un orecchio attento, uno sguardo vigile, una mano tesa.
Cosa c’è di più drammatico e doloroso dell’aver bisogno di aiuto e non aver nessuno cui rivolgersi? L’impotenza, la frustrazione, la disperazione… E cosa c’è di più rassicurante del sapere che in ogni momento c’è qualcuno la cui porta è sempre aperta? Il sollievo, la fiducia, la speranza… Chi crede ha sempre la possibilità di presentare preghiere e suppliche e, proprio per questo, accompagnarle col ringraziamento.