Legge anti moschee, la presa di posizione della Federazione delle Chiese Evangeliche
02 marzo 2015
Presentata al presidente del Consiglio Renzi l'istanza di incostituzionalità della legge. Iniziativa promossa dalla Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (Ccers)
Il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) e della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (Ccers), ha fatto pervenire al presidente del Consiglio Matteo Renzi, un'istanza per sollecitare l’azione del Governo dinanzi alla Corte Costituzionale per l’incostituzionalità della legge regionale lombarda del 3 febbraio 2015, n. 2 “Modifiche alla lr 12/2005; principi per la pianificazione delle attrezzature religiose".
«In quanto organismo che manifesta un interesse concreto alla rimozione della norma incostituzionale, sollecitiamo l'intervento diretto del Governo - afferma Aquilante -. Come evangelici abbiamo sin da subito denunciato la presenza di numerosi profili incostituzionali della legge fortemente lesiva del diritto fondamentale alla libertà religiosa. In particolare segnaliamo la violazione delle norme in materia di parità di trattamento tra confessioni religiose, con evidente disfavore nei confronti delle confessioni diverse dalla cattolica, ancorché dotate di Intesa e, a maggior ragione, delle confessioni non dotate dello strumento di cui al terzo comma dell’art. 8 Costituzione. Inaccettabile poi, la previsione di un controllo della Regione e dei Comuni sugli statuti delle varie confessioni per verificare se abbiano finalità religiosa, ma anche quella riferita alla possibilità di sottoporre a referendum la richiesta di autorizzazione di un nuovo luogo di culto. Grave è anche l'assoggettamento della pratica di culto a procedimenti amministrativi palesemente discriminatori, nonché la subordinazione della libertà di culto a generiche motivazioni attinenti alla sicurezza pubblica. Questi i motivi principali per cui la Ccers si sente in dovere di sollecitare il presidente del Consiglio dei ministri ad impugnare la legge dinanzi alla Corte costituzionale, com'è nei suoi poteri».
La Fi e la Ccers sono impegnate da diversi anni nell’opera di monitoraggio, denuncia e sensibilizzazione dei temi connessi all’esercizio del diritto di libertà religiosa, riservando particolare attenzione anche ai temi connessi alla questione dell’edilizia di culto e della corrispondente normativa regionale lombarda. «La scorsa settimana - ricorda Aquilante - la Fcei, in collaborazione con la Ccers, presso il Senato aveva organizzato il Convegno 'Dai culti ammessi alla libertà religiosa', nel corso del quale la legge lombarda è stata ampiamente discussa, ribadendo la necessità di avere in Italia una legge organica sulla libertà religiosa che impedisca a monte questo tipo di obbrobrio legislativo».
L'istanza di impugnativa della legge regionale lombarda avanzata dalla Ccers con la consulenza di Alberto Fossati (docente di diritto pubblico e legislazione sociale presso l'Università cattolica di Milano) va ad affiancarsi a quella già inviata al Governo da parte degli esponenti dell'opposizione del Consiglio regionale della Lombardia.