Sfogliando i giornali dell'11 febbraio
11 febbraio 2015
Il nuovo naufragio nel Mediterraneo, la difficile situazione in Yemen, la forza multinazionale contro Boko Haram, le alluvioni nel sud-est africano, i progressi nella lotta all'ebola.
1 – Nuova strage nel Mediterraneo
Sarebbero complessivamente oltre 200 i morti nel naufragio di tre gommoni lo scorso 9 febbraio, secondo i racconti dei sopravvissuti raccolti dall'Unhcr. Oltre ai 29 morti per assideramento su di un'imbarcazione, altri due gommoni con a bordo circa 210 persone sarebbero stati travolti dalle onde. I superstiti recuperati in questo caso sono nove. Proseguono le ricerche anche di un quarto barcone che - sempre secondo i sopravvissuti - risulterebbe disperso. Forti critiche arrivano invece all'operazione europea di controllo delle frontiere, Triton. Il Fatto Quotidiano riporta la posizione del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, dell'Unhcr e di numerose altre Ong, mentre Linkiesta e Lettera 43 mettono a confronto Triton e Mare Nostrum. La Stampa guarda alle ipotesi di revisione delle politiche europee sull'immigrazione e propone un'infografica che riassume i flussi migratori degli ultimi anni. «Quanti morti servono ancora per spingerci a reagire?» si chiede invece Stefano Liberti su Internazionale.
2 - Situazione difficile in Yemen
Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno chiuso le proprie ambasciate in Yemen. Lo riferiscono numerose agenzie. L'ambasciata italiana - si legge sul sito Viaggiare Sicuri – è temporaneamente chiusa ai servizi per il pubblico. «È assolutamente sconsigliato, - si legge sul sito - in questo particolare momento, recarsi in Yemen ed effettuare viaggi in tutto il Paese incluso l’isola di Socotra». Internazionale riporta le dichiarazioni del leader dei ribelli houthi che si è detto a favore della pace nel paese.
3 - Una forza multinazionale contro Boko Haram
Il Niger ha dichiarato lo “stato d'urgenza” per 15 giorni nella zona a confine con la Nigeria dopo gli attacchi di Boko Haram. Sempre in Niger, ieri, il Parlamento ha «approvato all’unanimità» l’invio di 750 soldati in Nigeria che andranno a far parte della forza multinazionale riunita da Ciad, Niger, Nigeria, Benin e Camerun per il contrasto a Boko Haram. Proprio in Camerun, lunedì scorso, si erano verificati scontri con i fondamentalisti.
4 – Le alluvioni nel sud-est del continente africano
Sono impressionanti le notizie che giungono da Madagascar, Malawi, Mozambico, Zambia e Zimbabwe dopo le forti piogge e le inondazioni che hanno colpito il sud-est del continente africano. Il bilancio provvisorio dello scorso 3 febbraio delle Nazioni Unite parla di 104 morti, 645 feriti e 172 dispersi solo in Malawi. In Mozambico un report del 9 febbraio parla di 158 morti e 160.000 persone interessate dall'alluvione.
5 – I progressi nella lotta all'ebola
Gli Stati Uniti sarebbero pronti a ritirare le truppe impegnate in Africa occidentale per contenere l'epidemia di ebola. La decisione alla luce dei progressi di questi mesi nella lotta al virus che ha ucciso finora quasi 9000 persone. Il prossimo 3 marzo – riferisce l'Ansa - a Bruxelles è in programma una conferenza internazionale per fare il punto sul contenimento dell'epidemia.