Il legame d’amore con Dio
09 dicembre 2014
Un giorno una parola – commento a Geremia 31, 3
Sì, io t’amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà.
(Geremia 31, 3)
Dio co ha predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli.
(Efesini 1, 5)
La storia biblica è una storia d’amore tra Dio e l’umanità. Nel Primo Testamento questa storia si concentra sulla relazione d’amore che il Signore stabilisce con il popolo che Egli si è scelto come proprio partner. Dio ha stabilito il suo patto col popolo d’Israele non perché questo popolo sia migliore degli altri popoli, ma per una sua libera scelta d’amore. Ed Egli rimane fedele al suo patto nonostante l’infedeltà del suo popolo. Israele, infatti, anziché dedicarsi al proprio Signore, si lascia sedurre da altri amanti, adorando le divinità straniere. Ma, spezzando il proprio legame d’amore col Signore, il popolo si espone agli attacchi delle altre nazioni e, così, si ritrova esiliato a Babilonia.
Il Signore, però, non abbandona il suo popolo e, tramite il profeta Geremia, si rivolge al residuo d’Israele esiliato a Babilonia e gli ricorda che, nonostante tutto, il suo amore rimane immutato: «Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà» (Ger. 31, 3). Ecco l’evangelo: ecco la buona notizia che il Signore rivolge a un popolo che ormai sembrava rassegnato a perire. Dio torna a manifestare il suo infinito amore al suo popolo, nonostante esso non abbia più nulla di amabile, e, per la sua misericordiosa bontà, promette che ricostruirà Israele (Ger. 31, 4).
Ora, questa meravigliosa storia d’amore non rimane circoscritta a Israele, ma si allarga fino a coinvolgerci tutti. Nel Secondo Testamento, infatti, Dio estende il suo patto d’amore a tutti coloro che, a prescindere dal loro popolo di appartenenza, risponderanno alla chiamata che Egli ci rivolge in Cristo.
Se ti senti esiliato nella babilonia di questo mondo e ormai pensi di non avere più grandi prospettive per il futuro; se ti senti sopraffatto dall’indifferenza di questa società che non riconosce i tuoi talenti e non ti apprezza per quello che sei; se ti senti rifiutato da una realtà ostile che sembra non possa offrirti più nulla di buono, il Signore, oggi, ti dice: «Io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà». Dio Padre ci manifesta il suo amore eterno donandoci il suo unigenito Figlio e ci prolunga la sua bontà promettendoci che ci riscatterà da ogni male per vivere con Lui una storia d’amore che non avrà fine: «Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna» (Gv. 3, 16).