Sfogliando i giornali del 5 dicembre
05 dicembre 2014
Le cinque notizie di oggi da sapere: un altro naufragio nel Canale di Sicilia, le proteste negli Stati Uniti, la nuove legge sull'immigrazione in Australia, il presidente del parlamento tunisino, il ricordo di Nelson Mandela.
1 – Recuperati i corpi di 18 migranti nel Canale di Sicilia
La Guardia costiera ha recuperato nel Canale di Sicilia i cadaveri di 18 migranti morti in un naufragio a sud di Lampedusa. 76 persone sono state soccorse dai mezzi della marina militare a 150 miglia dall'isola. Si tratta del primo naufragio dalla fine di «Mare Nostrum» e dall'inizio dell'operazione europea «Triton». Nelle ultime ore altre due imbarcazioni con a bordo complessivamente 202 persone sono state assistite dalla marina.
2 – Ancora proteste negli Stati Uniti
Non si fermano le manifestazioni di protesta a New York e in altre città degli Stati Uniti contro le violenze della polizia verso gli afroamericani. Le mobilitazioni erano iniziate due giorni fa dopo la decisione del grand jury di non procedere contro l'agente coinvolto nell'arresto che ha portato alla morte del 43enne afroamericano Eric Garner. Nel frattempo è stata diffusa la notizia di un altro caso che coinvolge, questa volta, la polizia di Phoenix, in Arizona. Il fatto, avvenuto martedì scorso ma rivelato solo ieri, riguarda un 34enne, Rumain Brisbon, ucciso da due colpi di pistola da un agente che lo aveva fermato durante un controllo. Il Fatto Quotidiano e Internazionale riportano le prime ricostruzioni di quanto avvenuto. Nel frattempo il Manifesto propone una lunga intervista ad Ava Duvernay, regista del film "Selma", dedicato alle Marce per i diritti civili da Selma a Montgomery del 1965. Nell'articolo si ricorda – tra l'altro - la Marcia su Washington contro la violenza della polizia e contro il razzismo, indetta per il prossimo sabato 13 dicembre.
3 – L'Australia vota la nuova legge sull'immigrazione
L'Australia ha introdotto alcune modifiche restrittive alla legge che regola i flussi migratori nel Paese. Tra i passaggi più contestati della riforma, quello relativo all'introduzione dei visti temporanei per i rifugiati per cui non è quindi prevista la protezione permanente. Il Post riporta parte del dibattito che ha accompagnato l'approvazione della riforma, comprese le preoccupazioni di chi si occupa dei diritti dei rifugiati secondo cui si tratta di «colpo sconvolgente per i richiedenti asilo, che si troveranno ora ad affrontare il grave rischio di essere rimpatriati in situazioni molto pericolose». Accolto con favore invece l'emendamento relativo allo status dei minori, che non dovrebbero più transitare nel discusso centro per immigrati di Christmas Island.
4 – Nominato il presidente del primo parlamento democraticamente eletto della Tunisia
L'Assemblea dei Rappresentanti del Popolo tunisina ha nominato con 176 voti a favore su 214 Mohamed Ennaceur, 80 anni, «presidente del primo parlamento democraticamente eletto della Tunisia». La notizia è riportata da Misna che racconta come Mohamed Ennaceur sia una figura storica del panorama politico del Paese: ex ministro del padre dell’indipendenza Habib Bourguiba, nonché vice presidente del partito laico Nidaa Tounès. La politica tunisina vivrà un altro momento importante con il ballottaggio per le presidenziali a fine dicembre che vedrà contrapposti Béji Caïd Essebsi e il presidente uscente Moncef Marzouki.
5 – Un anno dalla morte di Nelson Mandela
Sono molte le iniziative in Sud Africa e nel mondo per ricordare il primo anniversario della scomparsa di Nelson Mandela, avvenuta a Johannesburg il 5 dicembre 2013. Al Jazeera ne racconta alcune, tra cui una preghiera interreligiosa e un match di cricket. Il Corriere sceglie di raccontare la vita del padre del Sud Africa post-apartheid con una lunga gallery fotografica commentata. Misna pubblica il racconto di Eddie Daniels, compagno di prigionia di Mandela. Pagina 99 ricorda le forti contraddizioni che vive ancora oggi il Sud Africa a 20 anni dall'elezione del primo presidente nero.