La risposta di Dio
01 dicembre 2014
Un giorno e una parola - commento a Isaia 30, 19
Egli, certo, ti farà grazia, all’udire il tuo grido: appena ti avrà udito, ti risponderà.
(Isaia 30, 19)
L’angelo disse a Cornelio: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite, come una ricordanza, davanti a Dio».
(Atti degli apostoli 10, 4)
Un essere umano grida verso il cielo. Lo immaginiamo colpito, in una situazione umana grave e carica di domande, forse minacciato e in pericolo di vita. Il profeta dice che il grido non rimarrà inascoltato; Dio in maniera sollecita risponderà con la sua misericordia. Una parola rivolta ad ognuno di noi che desideriamo riferire la vita a Dio sotto ogni latitudine. Una parola che ha il suo contesto originario nella vicenda della Gerusalemme antica. Minacciata dal grande impero assiro, la corte del re si agita, cerca improbabili alleanze con l’Egitto, prepara difese militari, conta gli armamenti e respinge ogni parola di coloro che si pronunciano contro questo modo tutto umano e vano di affrontare la crisi politica della città. “Noi stiamo mettendo in campo tutte le nostre risorse umane e ce la faremo, non fate i profeti di sventura, raccontateci cose piacevoli”: la parola profetica è respinta. Isaia dice: solo se recuperate la calma e ritornate a Dio, ce la farete. Potrete guardare in faccia la sventura, la vostra situazione grave senza essere solo assaliti dall’ansia o dalla disperazione inutile. Troverete la strada del grido verso Dio. Dio sicuramente e prontamente risponde. Nel testo “risposta di Dio” non significa automaticamente che tutto andrà felicemente bene, ma che non sarai solo con il tuo disorientamento e davanti a situazioni che cerchi di sminuire nella loro gravità. Ritroverai quel dialogo tra cielo e terra che è la vita del credente e la misericordia di Dio che libera.