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Il cantautorato dolce dei Noàis

Da Asti, i sei elementi dei Noàis rileggono con Lanterne il cantautorato italiano arricchendolo di rimandi e sonorità folk, con delicatezza e intensità.

​Dal Maggio del 2012, momento nel quale il progetto Noàis ha iniziato a germogliare, di cose ne sono accadute tante, e quel germoglio è diventato un vigoroso organismo composto da ben sei elementi: Jacopo Perosino, Paolo Penna, Luisa Avidano, Simone Torchio, Michele Cocciardo e Roberto Musso. Astigiani, mossi da esperienze e gusti musicali diversissimi, ma che si accordano tutti sulla volontà di ricercare un suono pulito, senza fronzoli, senza eccessi, senza inutili pesantezze stilistiche. Da qui proprio il nome della formazione, che ricorda l'inglese “senza ghiaccio”: liscio, puro, incontaminato.

Questo però non significa un appiattimento del prodotto finale, che anzi è decisamente variopinto, data la varietà di influenze ed idee che vi convergono, senza cozzare, ma incastrandosi come pezzi di un mosaico pieno di colori, anche grazie ad un processo creativo democratico e condiviso tra tutti membri della band, che lavorano insieme per produrre un risultato che corrisponde alle idee di tutti e che rispecchia lo stile del progetto.

In questo ricco ambiente, nasce così Lanterne, un album fortemente cantautorale, pieno di riferimenti non soltanto alla musica italiana, ma anche a quella d'oltralpe; la Francia, con le sue centenarie radici cresciute nel territorio piemontese, ha influenzato non solo i giovani Noàis, ma anche tante generazioni precedenti di musicisti, che hanno così dato vita ad un suono ricco di riflessi e rimandi.

Con Lanterne s può apprezzare un suono torondo e caldo, pulito ma per nulla scarno, che ricorda anche alcuni sapori anglosassoni per gli arrangiamenti più acuti, ma che si scioglie delicatamente traccia dopo traccia nei violini e nei trasognati ukulele che rievocano ricordi lontani e sbiadite fotografie. I testi si interrogano sul perché delle cose cose, e raccontano storie. Non pretendono di dare risposte, ma sanno farsi le domande giuste, offrendo la possibilità sia di far riflettere, sia di condurre per mano in una passeggiata verso il tramonto, con una consapevole leggerezza. Un esordio importante e maturo, attento e moderato.​