Dio ci protegge
21 novembre 2014
Un giorno una parola – commento a I Giovanni 5, 18
Daniele fu ritirato dalla fossa e non si trovò su di lui nessuna ferita, perché aveva avuto fiducia nel suo Dio.
(Daniele 6, 23)
Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio [non pecca; ma colui che nacque da], Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca.
(I Giovanni 5, 18)
Il Lezionario Un Giorno una Parola riporta per oggi il versetto 18 del capitolo 5 della I Giovanni omettendo il testo tra parentesi e aggiungendo la virgola che lo segue. Potrebbe sembrare un’indebita semplificazione, ma non credo sia indebita. Quel passaggio potrebbe costituire un ostacolo alla comprensione, soprattutto per i limiti del genere letterario, una raccolta di letture quotidiane, in cui non c’è la possibilità di fornire altri ausili. Da un lato, la differenza delle due frasi soggettive «chiunque è nato da Dio» e «colui che nacque da Dio» non è immediatamente evidente (chi è chi?), dato che è tutta contenuta nella, leggera, sfumatura tra i due verbi: chi è nato (di nuovo) da Dio, chi è nel processo di diventare una nuova creatura a seguito del battesimo viene protetto da colui che fu generato da Dio, Gesù Cristo. Dall’altro – e soprattutto – dire che i cristiani non pecchino è un’affermazione impegnativa, contraddetta dalla nostra esperienza, in cui lottiamo continuamente con il maligno, con il male che subiamo e che facciamo (due realtà non completamente distinte). Ed è una lotta impari, dunque sì, pecchiamo. Non credo che questo testo voglia suggerirci che chi crede diventa invulnerabile, che nessun male ci colpirà nella nostra vita e nessuno ne faremo. Credo invece voglia rassicurarci che anche quando questo avverrà non saremo soli, Dio ci viene in aiuto in Gesù Cristo, per salvarci. E dunque, paradossalmente, proprio a noi che pecchiamo e veniamo feriti dal male, può dire che Dio ci protegge e il malvagio non può neanche sfiorarci.