Ricerca e consulta tutti gli articoli fino a luglio 2023

Questo archivio raccoglie articoli storici del nostro sito, conservando una preziosa testimonianza delle notizie e degli eventi passati.
Come utilizzare il modulo di ricerca
Il nostro modulo di ricerca è uno strumento potente che ti permette di esplorare l'archivio in modo facile e intuitivo. Puoi cercare gli articoli utilizzando diversi criteri:
  • Inserisci parole chiave o frasi specifiche per trovare articoli che trattano gli argomenti di tuo interesse.
  • Se stai cercando articoli scritti da un autore specifico, puoi inserire il suo nome per visualizzare tutte le sue pubblicazioni presenti nell'archivio.

Sfogliando i giornali del 18 novembre

Le cinque notizie di oggi da sapere

01 – Attentato in una sinagoga a Gerusalemme Ovest

Due persone armate di asce, coltelli e pistole, hanno attaccato questa mattina una sinagoga nel quartiere ultraortodosso di Har Nof, a Gerusalemme Ovest, uccidendo almeno cinque persone, tra cui il rabbino Moshe Twersky. L’attacco, condannato duramente dall’Autorità palestinese e dal suo presidente Abu Mazen, si è concluso con l’uccisione dei due attentatori da parte della polizia israeliana. Si tratta dell’attentato più grave degli ultimi anni nella città, e il ministro israeliano della sicurezza interna Yitzhak Aharonovich ha accusato Hamas e lo stesso Abu Mazen di spingere i palestinesi verso la violenza: «Questo genere di attentato – riferisce Repubblica – ci riporta al terrore che stanno pianificando ed è frutto dell’incitamento portato avanti nella rete, nelle televisioni e nelle radio e in tutti gli altri luoghi dall’autorità palestinese guidata da Abu Mazen. La responsabilità maggiore è la sua, di Hamas e della fazione islamica del nord». Federica Mogherini, alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea, ha condannato l’attacco e ha esortato tutti i leader della regione a fare il possibile per calmare la situazione e impedire un’escalation di violenza.

02 – Pakistan, una vittima al giorno per “delitti d'onore”

L’istituzione tradizionale del “delitto d’onore” ha causato l’uccisione di oltre 3000 donne dal 2008 a oggi: è questa la statistica che presenta oggi Misna. In particolare, è allarmante la situazione nella regione del Sindh, dove l’economia è interamente basata sul latifondo e la società vive su un modello feudale. In quest’area i “delitti d’onore” sono stati più di 350 negli ultimi cinque anni, e i numeri non accennano a ridursi, almeno secondo Irum Awan, ufficiale di polizia a capo di una forza speciale istituita nel Sindh nel 2008 per combattere questo crimine. «Nella maggior parte dei casi – racconta – l’onore è solo un pretesto, mentre il vero motivo è che non vogliono dare delle quote di proprietà per la sorella o la figlia». In realtà, secondo un rapporto pubblicato dall’Ong Aurat Foundation, non sono solo le donne che soffrono e non sono solo questioni di amore o del matrimonio che portano a tali omicidi. «Questioni di “onore” possono essere invocate per risolvere altri tipi di controversie». Questo genere di crimine era quasi scomparso durante il periodo coloniale britannico, ma gli ultimi 15 anni l’hanno visto ricomparire con forza.

03 - L’emiro di Kano esorta i nigeriani ad armarsi contro Boko haram

Uno dei leader musulmani più influenti del nord della Nigeria, l’emiro di Kano, ha esortato la popolazione a prendere le armi per difendersi dagli attacchi del gruppo terrorista Boko Haram. Dopo la riconciliazione con il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, avvenuta a fine ottobre dopo un anno di dissidi, l’emiro Muhammad Sanusi ha dichiarato che gli abitanti della regione di Kano dovrebbero «fare tutto ciò di cui hanno bisogno» per proteggersi e indebolire il movimento jihadista Boko Haram. Secondo Bbc, un simile intervento, pronunciato durante una preghiera, è decisamente inusuale, e per la polizia nigeriana si tratta di una «chiamata all’anarchia» che non va presa sul serio. Sanusi è stato governatore della banca centrale della Nigeria prima di assumere questa carica religiosa, e normalmente si muove ai margini del dibattito politico. Tuttavia, le ultime settimane hanno visto un intensificarsi degli attacchi di Boko Haram nello stato di Kano, area in cui hanno anche cominciato ad applicare la legge coranica nella sua forma più restrittiva.

04 – Vescovi donna, la Chiesa anglicana dice sì

Il sinodo generale della Chiesa anglicana, dice The Guardian, ha rimosso ieri l’ultimo ostacolo per l’accesso delle donne alla carica di vescovo, approvando con una schiacciante maggioranza la nuova legislazione e ponendo fine a un dibattito durato 20 anni. L’adozione formale delle nuove norme, che da ieri modificano il Canone 33, avevano già ricevuto un via libera dei vescovi a luglio, seguito poi dal voto del Parlamento e dal parere favorevole della regina Elisabetta. «Da oggi abbracciamo un nuovo modo di essere chiesa e di andare avanti insieme», ha dichiarato Justin Welby, Arcivescovo di Canterbury, che ha firmato la nuova legislazione, che ha poi aggiunto che la Chiesa anglicana continuerà a «cercare di garantire un futuro fiorente per tutti coloro che sono in disaccordo».

05 – Morto il medico della Sierra Leone ricoverato in Nebraska

Seconda vittima del virus ebola negli Stati Uniti. Il chirurgo Martin Salia è deceduto questa mattina al Nebraska Medical Center di Omaha, dove era giunto solo due giorni fa per cercare di curarsi dalla febbre emorragica contratta in Sierra Leone. «Abbiamo fatto tutto il possibile ma era troppo tardi, il paziente era giunto in condizioni estremamente gravi – hanno raccontato i medici della speciale divisione di biocontenimento del centro di Omaha – impareremo anche da questo caso che conferma come la diagnosi precoce sia fondamentale». Salia, membro della chiesa metodista, considerava la propria azione medica in Africa come una «missione affidata dal Signore». Salia è il decimo malato di ebola trattato negli Stati Uniti ed il secondo a morire dopo il cittadino liberiano Tomas Eric Duncan.  

Foto via