«La Grande Guerra: storie e memorie valdesi»
23 ottobre 2014
Il catalogo di una mostra al Centro culturale valdese (Torre Pellice)
In Europa tra l'agosto del 1914 e il novembre del 1918 circa 10 milioni di persone persero la vita (in realtà furono molti quelli che morirono ancora dopo la fine della I Guerra Mondiale a causa delle ferite riportate nei combattimenti. L'Italia entro nel conflitto il 24 maggio 1915, nove mesi dopo l'inizio delle ostilità, e contò alla fine della guerra, su un totale di circa 4,2 milioni di soldati inviati al fronte, più di 650.000 caduti, a cui vanno aggiunti i mutilati e i dispersi. Negli anni che seguirono, in tutta Europa, si ebbe una sorta di elaborazione del lutto subìto, o quantomeno una «celebrazione» della memoria di tanti giovani caduti in quella che viene spesso definita «un'immensa carneficina». Anche nel "mondo valdese" che negli anni precedenti all'entrata nelle ostilità era stato per lo più neutralista e poi si era "gettato" nel conflitto "patriotticamente" si dovette fare i conti con il trauma della guerra.
In «La Grande Guerra: storie e memorie valdesi», Davide Rosso e Samuele Tourn Boncoeur hanno fatto la scelta di raccontare il modo in cui la Chiesa Valdese e il territorio delle valli valdesi del Piemonte in particolare hanno affrontato la perdita di tante vite umane (i valdesi caduti nel conflitto furono circa 500, un po’ meno di 100 i mutilati e una quarantina i dispersi), e i problemi delle famiglie legati agli eventi bellici. Ne è nata una mostra, inaugurata nel settembre 2014 a Torre Pellice e visitabile fino alla fine di febbraio 2015 alla sede della Fondazione Centro Culturale Valdese, e un catalogo-libro che edito da Lareditore è disponibile ora al Centro Culturale Valdese di via Beckwith 3 a Torre Pellice (lo si può ordinare telefonando allo 0121-932179, o scrivendo a [email protected]) e nelle librerie. Il catalogo presenta un percorso all'interno delle storie e della memoria valdese della Grande Guerra, con un'introduzione appositamente scritta dallo storico Giorgio Rochat, ed è arricchito, anche rispetto alla mostra, da una ricca collezione di fotografie scattate da soldati e cappellani militari valdesi sul fronte di guerra nel periodo 1915-1918 e alcune immagini di come si presentano oggi i monumenti e anche i luoghi che videro 100 anni fa la Grande Guerra.
Il punto di partenza e il filo conduttore della ricerca di Rosso e Tourn Bouncoeur è stata l’Albo d’onore dei caduti della Chiesa valdese pubblicato nel 1921. Dietro ai nomi e ai monumenti i due autori hanno rintracciato alcune delle «storie» dei manufatti e quelle delle persone, raccontando poi quelle fra queste che potevano essere in qualche modo esemplificative di altre narrazioni o tematiche. La scelta è stata così quella di parlare attraverso queste narrazioni: di prigionia; di ricerca di dispersi; di celebrazioni dei caduti; di «eroi» e di soldati dimenticati. Sette i racconti che emergono nel volume legati a otto delle più di seicento persone che compaiono nell’Albo d’onore della Chiesa valdese. Sono venticinque invece i luoghi che vengono "ripercorsi" anche attraverso le immagini in cui furono innalzati, il più delle volte da associazioni laiche o dalle amministrazioni locali, monumenti e scoperte lapidi che con le loro liste di nomi che raccontano e «ricordano» i morti paese per paese delle Valli.